http://www.aldoborgonzoni.com/

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Fra due anni, nel 2013, sarà celebrato il centenario della nascita di Aldo Borgonzoni, pittore tra i più significativi dell’arte iconica italiana del novecento, assai noto per essere stato interprete, con mirabili cicli pittorici delle problematiche sociali ed ecclesiastiche del dopoguerra. Ci si riferisce in particolare alla suite di opere sul tema delle mondine e sul Concilio Vaticano II. Il grande maestro, di cui Arturo Carlo Quintavalle ha scritto essere uno dei maggiori esponenti della pittura realista in Europa, con una singolare interazione tra espressionismo tedesco e pittura informale portata avanti dal suo amico ed estimato Francesco Arcangeli, ebbe nel dopoguerra stretti e significativi rapporti e frequentazioni con l’Abruzzo e le Marche.

Ora, in occasione della mostra “La materia nello spazio urbano” con 40 artisti, allestita da Antonio Picariello per ricordare Elio Di Blasio al Mediamuseum di Pescara di cui la nostra rivista si è occupata con un ampio servizio nella quale era stato incluso anche Borgonzoni , è maturata l’idea di proporre uno studio approfondito proprio in vista del centenario del 2013 sui rapporti di Aldo Borgonzoni con il territorio marchigiano e abruzzese. A questo proposito vanno ricordate le numerose mostre allestite al pittore bolognese dalla Galleria Margutta di Pescara, la monografia edita da Artechiara sempre di Pescara con saggi critici di Leo Strozzieri e Maria Augusta Baitello, le partecipazioni alla Biennale d’Arte Sacra di San Gabriele e alla Triennale di Celano; per quanto riguarda la Marche un interesse particolare deve essere riservato alle monografie per le edizioni Nuova Foglio di Giorgio Cegna, fondatore dell’Accademia di Macerata, ai saggi storici di Armando Ginesi, Carlo Bugatti del Museo d’Arte Contemporanea di Senigallia, e da ultimo dell’indimenticato magnifico rettore dell’università di Urbino Carlo Bo.

L’idea di studiare i proficui rapporti di Borgonzoni con le due regioni avanzata, come detto, dal critico molisano Picariello, è stata fatta propria dall’Archivio e Centro Studi Aldo Borgonzoni che ha sede in Bologna a suo tempo fondata da Alfonsina e Giambattista Borgonzoni; l’archivio metterà a disposizione di coloro che intenderanno partecipare alla realizzazione del progetto che dovrà culminare in una grande rassegna antologica in due città di Abruzzo e Marche, il materiale documentario, libri, articoli, fotografie, ecc. in possesso.

Si pregano pertanto i critici, le istituzioni e i collezionisti, disponibili ad aderire all’iniziativa di inviare all’Archivio la documentazione cartacea e video esistente sull’argomento.

Chi scrive ritiene particolarmente interessante questo progetto espositivo al quale darà entusiasticamente la sua collaborazione, vuoi per onorare la memoria di un amico, vuoi perché Borgonzoni è stato tra i pochissimi artisti della cosiddetta area di sinistra in grado di promuovere un fattivo dialogo con la cultura cattolica. Memorabili a questo proposito i suoi incontri con il cardinal Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna, grande amico del maestro. Un esempio, il suo, di ecumenismo laico, se così vogliamo chiamarlo, che ci ha fatto comprendere come i principi del comunismo (quello genuino e non quello applicato storicamente) non siano poi così lontani dal messaggio evangelico.

. Questo un succinto profilo biografico di Borgonzoni: nato a Medicina (BO) nel 1913, alla fine degli anni ’30 è tra i pittori operanti entro l’esperienza espressionista, praticata a Roma e Milano dai colleghi della Scuola Romana e Corrente. Nel 1941 in occasione del Premio Bergamo conosce Guttuso, Cassinari, Migneco e Morlotti. Nell’ambiente artistico bolognese è assiduo frequentatore della Galleria di Cronache insieme a Corsi, Mandelli, Rossi, Minguzzi; qui tiene nel 1946 la sua prima personale. L’anno successivo lo troviamo a Parigi con Mandelli, sicché la sua pittura si evolve in chiave neocubista. Impegnato politicamente a sinistra, come ben si evidenzia nel ciclo di opere sulle mondine, nel ’57 soggiorna a Mosca, mentre nel decennio successivo comincia ad eseguire le stupende opere del ciclo sul Vaticano II. Seguiranno opere legate ai temi virgiliani, dedicandosi in particolare ad un significativo studio su “La Boje”, la terra del Po. Si è spento nel 2004 dopo lunga malattia. Numerose le monografie sulla sua opera con saggi dei massimi critici italiani: in occasione dell’inaugurazione della mostra “La donazione Aldo Borgonzoni” tenutasi nell’aprile del 2003 è uscito il primo volume del catalogo generale dei disegni e tecniche miste. Va ricordato che l’artista fu eccellente nel disegno, anzi forse le opere sue più riuscite sono proprio quelle in cui la formatività del segno, sempre fluente e spedito, è resa splendidamente apologetica.

ARCHIVIO E CENTRO STUDI ALDO BORGONZONI

http://www.arsvalue.com/webapp/ars_eventi/dettaglio_opera.aspx?evn=12897045&opr=12897653&rac=12897047&art=12790123&st=25