Aprile 2006


veronicafranco.jpgmontaigne.jpgVeronica Franco e altri intendimenti

Montaigne: poesia ,donne e cortigiane…Fra le prostitute veneziane emerge, nel periodo di Montaigne, la figura di una cortigiana assai bella, Veronica Franco (1546-1591), poetessa raffinatissima. A Venezia che pure era stata trovata meno mirabile di quanto immaginato in fatto di bellezze femminili, vi era anche Veronica Franco, degna erede di Gaspara Stampa e Veronica Gambara, ricordata da Montaigne, che fu la cortigiana e poetessa veneziana maggiormente celebrata, Tintoretto compreso. A dieci anni dal termine del viaggio in Italia di Montaigne, nel 1591, la Franco muore, dopo aver percorso un’esistenza con altissimi vertici di libertinaggio, di liriche assai realistiche e di grande compassione (fece costruire un edificio, la Casa del Soccorso, per ospitare ragazze-madri e prostitute). Veronica Franco che arriverà addirittura a poter ricevere la visita del giovane Enrico di Valois, che salirà al trono di Francia col nome di Enrico III, e avrà clamorose scaramucce con Maffio Venier, era registrata nel “Catalogo di tutte le principali et più honorate cortigiane di Venezia”.

schemacroce2.jpgmatematica fermi.jpginformazioni  Carlo de Lisio lo presenta nel suo libro, Giulio Pittarelli e i matematici molisani dell’Ottocento. Nacque a Campochiaro (Campobasso) il 3 – 2 – 1852 e morì a Roma il 3 – 3 – 1934. Si laureò a Napoli, in matematica nel 1874 e in ingegneria nel 1876. Fu, per molti anni, professore di Geometria descrittiva all’Università di Roma. Oltre che pregevole cultore di geometria, nell’indirizzo cremoniano, era anche un valente pittore, autore, fra l’altro, di un ritratto di L. Cremona. [nelle immagini: B. Croce, E.Fermi]

tentativi politici, guerriglia ufficiale dell’arte michele mariano.jpg

Dai corridoi della Fiera di Bologna, alla presidenza della Provincia di CB

Nei corridoi della Fiera di Bologna si poteva incontrare un cubo di 1 metro di lato, un piccolo white cube come vogliono nel tendenze artistiche più attuali, è la galleria più piccola d’Italia. A metà tra la provocazione e la valigia di Marcel Duchamp (1935 – 1942) il piccolissimo spazio espositivo poteva essere fruito dal lato superiore. Mancando il soffitto della galleria il visitatore rigorosamente al di fuori dell’ambito lillipuziano poteva osservare le opere di Alessandro Cipressi, Carla Parente, Christian Rainer, Karin Andersen, Nark Bkb e Roxy in the box. Opere grandi quanto una cartolina, anzi più piccole, disposte con minuziosa perizia sulle candide pareti della galleria. Questa è l’iniziativa di Michele Mariano per promuovere Komà, la prima galleria d’arte contemporanea del Molise. Regione tristemente nota per il terremoto, il Molise ha con questa iniziativa la “possibilità di riscatto attraverso la diversificazione e la crescita dei propri valori ” (Michele Mariano). 

jak.jpguno dei massimi artisti africani

Jack Beng-Thi, plasticien,Ile de La Réunion, Le Port, D’origine indo-vietnamienne, il est né à l’île de la Réunion. Après des études à l’école des Beaux-arts de Toulouse et à l’Université de Paris VIII, il parcourt de 1970 à 1978 différents pays d’Europe et d ‘Amérique latine. Une quête identitaire qui trouve sa résonance dans des installations plastiques qui métissent des matériaux -terre, bois, fibres végétales- et transcendent des mémoires individuelles et collectives.   [ vedi  www.novacon.it/archetypart ]  

[Vedi:Ezio Bassani; un grande conoscitore italiano dell’arte africana, Le immagini segrete del pianeta, La magica arte africana, Comparatismo come verità del mondo, Solo Shows -Thierry Fontaine -artista dell’Oceano Indiano, Malangatana come Giovanni da Modena, Jack Beng-Thi, plasticien : arte a forte sensibilia, Omar Calabrese, Due parole sugli archetipi… La Critica D’arte Africana] 

 

 

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Omar Calabrese (Firenze 1949) è professore ordinario di semiotica all’Università di Siena. Ha insegnato in alcune delle più importanti università del mondo (Parigi, Madrid, Barcellona, Aarhus, Berlino, Yale, Buenos Aires). Svolge anche attività giornalistica come collaboratore del “Corriere della Sera”. Ha curato programmi televisivi per Rai, Mediaset e TvEspaña. Ha presieduto alcune importanti istituzioni culturali (Mediateca toscana, Santa Maria della Scala a Siena, Associazione Italiana di Studi semiotici). È stato inoltre direttore di riviste di cultura (“Alfabeta”, “Carte semiotiche”, “Metafore”, “Viceversa”).archetyp’art italia africa   [Vedi:Ezio Bassani; un grande conoscitore italiano dell’arte africana, Le immagini segrete del pianeta, La magica arte africana, Comparatismo come verità del mondo, Solo Shows -Thierry Fontaine -artista dell’Oceano Indiano, Malangatana come Giovanni da Modena, Jack Beng-Thi, plasticien : arte a forte sensibilia, Omar Calabrese, Due parole sugli archetipi… La Critica D’arte Africana] 

litalia italia.jpgcultura aborigena

Presenti in ogni cultura, i miti dell’origine assumono presso gli aborigeni australiani una particolare importanza che risiede nella particolare dimensione temporale a cui essi sono collegati. Non si tratta, come in altri ambiti culturali, di un’età dell’oro passata e rimpianta; lontana da essere una dimensione esaurita, l’era della creazione si rinnova tutti i giorni nel mondo indigeno australiano attraverso rituali che a quella età fanno riferimento. Sono riti che narrano le gesta dei principali attori di quel tempo: i progenitori ancestrali totemici le cui azioni, come la loro stessa era, sono eterne e restano imperiture nel tempo poiché hanno contribuito a formare il mondo come le popolazioni indigene australiane lo vedono oggi. I progenitori totemici hanno indicato la strada, descritto il mondo come doveva essere, e definito rituali che a tutt’oggi sono completamente seguiti dai loro discendenti. Essi restano presenti nelle loro azioni che sono eterne perché eternamente riproposte nelle storie e nelle canzoni rituali del passato, imperiture perché base di ogni pratica rituale presente. È un mondo formato da mitiche gesta che va continuamente sostenuto con azioni di pari intensità: ricordando e cantando cosa accadde in quel tempo gli aborigeni conoscono il loro destino.

altan blog cov.jpgPer voi giovani…

sottile.jpg 

Jean Marie Montgrand , –J’ai vu la dernière expo de M Sottile à l’espace Eclat de verre à Marseille: les oeuvres sont superbes,d’une expression intense et très raffinées par la technique utilisée; A voir et à revoir pour le plaisir des yeux et le questionnement des émotions.-
http://www.sanroccoarte.ch/sottile/index.html

SOLNIT-R_camminare0.gifrebecca solnit.pdf
REBECCA SOLNIT, critico d'arte
e animatrice dell'avanguardia della West Coast americana.
 Il passo dei pensieri, Dal giardino all'incolto,
La vita delle strade, Oltre la fine della strada.
 Ripercorrere un promontorio, La mente a tre miglia
all'ora, Architettura pedonale, La consacrazione del
camminare, Camminare e pensare e camminare, Il
soggetto mancante, Alzarsi e cadere:  i teorici del bipedismo
L'ascesa verso la grazia: qualche pellegrinaggio 
Labirinti e Cadillac:  camminare nel regno del simbolico
Il sentiero oltre il giardino, Due viandanti e tre cascate,
Il cammino del giardino, L'invenzione
del turismo pittoresco, Fango sulla sottoveste,
Fuori del cancello, Le gambe di Wikliam Wordsworth, Mille miglia
di sentimento convenzionale: la letteratura del camminare …

bonami.jpgtesto

“Ogni mostra è un universo concluso, un’esplosisione avvenuta”. Questa frase è la chiusa del testo che presenta “Infinite Painting” di Francesco Bonami a Villa Manin di Codroipo. Si deve dire che Bonami nelle presentazioni delle mostre parla in maniera sciatta alla ” idiota” di Dostoevschji, ma scrive meglio anche se lo fa in maniera aforistica, molto vicina al Zaratustra di Nietsche. In questo modo il suo pensiero assume un dire divinatorio e quindi dalla duplice verità, appunto per questo necessita di esplicitazione e di interpretazione. [B.B.] www.borisbrollo.it

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