Ottobre 2007


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L’Arte Contemporanea non chiede autorizzazioni alle istituzioni per esistere e avvenire. Sono le istituzioni che dovrebbero garantire all’arte, alla cultura dell’arte, la possibilità di poter esistere nella funzione di costruzione della coscienza collettiva e dell’ identità universale di un popolo. Istituzioni che nel settimo anno del terzo millennio non hanno ancora capacità di distinzione, che mancano del più elementare “basic” essenziale per poter garantire alla cultura italiana la sua prestigiosa esistenza. Dichiarano, apertamente, senza vergogna, come è in dote solo all’ignoranza e all’ignavia, di possedere un livello conoscitivo inferiore al livello conoscitivo in dote alle generazioni medievali. La performance del genio che ha trasformato in pochi attimi l’acqua raccolta nella vasca della Fontana di Trevi, è operazione tra le più qualificate nell’intelligenza creativa dell’arte italiana. Il messaggio è semplice e genuino manifestato con uno stile che da sempre distingue le caratteristiche, il carattere vero e proprio, dell’inventiva nazionale. La Fontana di Trevi è un simbolo della qualità ideatrice italiana inserito nel patrimonio artistico dell’umanità. Esporla alla storia contemporanea solo per i suoi richiami turistici significa darle la parvenza di un oggetto con funzione di soprammobile a cui, ogni tanto, attingono alcuni uomini e donne “della strada” per raccogliere monetine lanciate nella vasca dai passanti inconsapevoli, devoti alla bellezza, ma istintivamente vocati alla richiesta di benevolo auspicio rivolto a Dei sconosciuti. Sono gesti antropici che si rivalgono di antiche maniere etnologiche tipiche di una certa arte etnica africana collocata e diffusa geograficamente a Sud del Sahara. Rituali che veicolano la richiesta sublime alla fecondità; preghiere subliminali per poter proseguire la linea di continuità generazionale che appartiene alle magie del tempo e ai fantasmi del luogo. Sono imploranze silenziose ordinate dalla gestualità inconscia manifesta in azioni collettive acquisite che chiedono, nella sostanza soggettiva, di non voler rimanere “rami secchi” nella rete esistenziale modellata dal reticolo generazionale contemporaneo. La monetina, il denaro, è il seme più desiderato per la sopravvivenza della specie. L’acqua è genere femminile, la vasca “sono” ovaie. Il resto è facilmente collegabile, anche per semplice analogia concettuale, al suo processo. Sappiamo anche che Il genius loci non vive solo nello spazio di una località, ma esiste e persiste anche tra le “molecole animate”, apparentemente statiche, degli oggetti; nelle architetture, nelle maschere lignee o delle “forme” della cultura materiale del culto. Aristotele distingueva due grandi classi di scienze. Quelle che hanno come oggetto il necessario e quelle che hanno come oggetto il possibile. La Fontana di Trevi oltre la bellezza incarna tutta questa magia che oltrepassa la rappresentazione simbolica aprendo l’accesso, il canale, come gli altari nelle cattedrali, all’incontro tra l’umano e il divino, sebbene l’umano abbia prevalentemente caratteristiche occidentali. Ma il culto occidentale si è anche dotato, da oltre un ventennio, di un pensiero scientifico che conferma e assolve il “ritorno” come qualcosa di fondamentale al valore esatto dell’essere vivente che “rivitalizza, ripercorrendolo, il suo percorso storico” rimettendogli verità e vita con la semplice rinascita dell’irreversibile trasformato in reversibile. La “Poietica” è, in qualche modo, il termine che designa questa fenomenologia. Per Aristotele il concetto di poietica era molto legato a quello di tragedia. La poietica, infatti, la si può estendere a qualsiasi forma di creazione artistica. È la conoscenza che genera qualcosa. Precedentemente Gorgia aveva enunciato che in assenza di un modello da imitare (per lui l’essere non esisteva e tutto era falso), l’artista è colui che crea nuovi mondi ed è tanto più bravo quanto più riesce ad ingannare gli spettatori. Per Platone, invece l’arte e la tragedia erano copie di copie, vale a dire copie del mondo sensibile che a sua volta è copia del mondo intellegibile. A questo si aggiungeva il piano morale in cui l’arte fomenta e stimola la passioni inducendo i giovani (e non solo) ad avvicinarsi ad esse. Poi Aristotele, sempre lui, assume una nuova visione e rivaluta l’arte sotto il profilo ontologico e etico. Se per Platone arte era imitazione di imitazione, per Aristotele la tragedia ha per argomento il mito che racconta cose non vere: i personaggi sono dei “tipi umani”. La tragedia, dice, descrive il verosimile. Non ci dice cosa ha fatto quella determinata persona in quel frangente, ma cosa farebbe qualsiasi persona in quel caso e a quelle condizioni. Ci presenta, così, non il vero, la verità, ma il verosimile. Per un pensatore che considerava vera scienza la scienza dell’universale e non del particolare. La tragedia e l’arte hanno una valenza conoscitiva migliore della storia che racconta casi particolari e non universali. “La tragedia è imitazione in forma drammatica e non narrativa di un’azione seria e compiuta in sè attraverso una serie di avvenimenti che suscitano pietà e terrore e il suo contenuto è un mito. Da qui in poi si rivaluterà completamente l’arte che Platone aveva disprezzato. L’arte non imita il mondo sensibile, ma le idee stesse; imita l’universale. Nella tragedia vengono messe in gioco passioni negative, spaventose, capaci secondo Platone di “stimolarsi” e riprodursi in chi le vedeva. Aristotele, invece, scopre che vedere in scena certe passioni ha l’effetto di oggettivarle e fare in modo che l’individuo possa riuscire a controllarle. Anche gli psicologi mirano a questo scopo quando i pazienti sono afflitti da ansie. Provano a farle uscire, a tirarle fuori, a far prendere coscienza al paziente delle proprie ansie. Il fatto stesso di poterle guardare in faccia, confrontarsi con esse a tu per tu, consente di controllarle e di razionalizzarle. Vedere sulla scena, in un situazione in cui si oggettiva e si vede con un certo distacco, permette di razionalizzare le passioni. Il gesto dell’artista della fontana di Trevi, è un gesto di onoranza agli dei. È guardare in faccia la decadenza della contemporaneità. Il rosso è il colore tipico, indiano, con cui si ornamentano gli altari dei templi. L’acqua è l’elemento essenziale della vita. l’acqua della fontana è acqua in scorrimento che è, poi, il fiume della Città Eterna, incanalato dalle ingegnerie superbe degli antichi. Appare nella vasca, alle percezioni dei passanti, in forma lagunare per poi defluire lungo il suo corso naturale. Tutto scorre, come un magnifico liquido rosso che si fissa negli iridi dell’umanità mondiale, focalizza nelle immagini, apre inquietudini dovute, smuove le coscienze, chiede perdono agli dei per la stupida superficialità contemporanea, reitera al presente l’anima salubre di Marinetti, poi, riprende il suo corso e scompare nei flussi delle correnti idriche di Roma. Questa è l’Arte….Arte Poietica-Drammatica contemporanea.

antonio picariello

STRAORDINARIE PERFORMANCES ALLE ASTE LONDINESI

La sessione di ottobre delle aste londinesi ha ottenuto risultati eccellenti, talvolta straordinari, malgrado le preoccupazioni della vigilia per l’eccessiva quantità di opere in offerta.

Le tre principali case d’aste, Christie’s, Sotheby’s e Phillips, hanno registrato vendite talvolta da capogiro nel settore “Post War & Contemporary Art”, che hanno permesso di riconfermare Londra come la più forte piazza del mercato europeo.

Ecco alcuni dati in merito: Sotheby’s  ha totalizzato un bilancio complessivo di circa 71 milioni di euro, raggiungendo l’84% di lotti venduti. Da sottolineare in particolare la vendita dell’opera di Yue Minjun Execution, che con i suoi 4.190.180 euro segna il record di vendita d’asta più alta in assoluto per un artista cinese contemporaneo. Altrettanto significativa è la vendita di Garden Earthly Delights III di Raqib Shaw, venduta per 3.870.120 euro: record di vendita per un artista contemporaneo indiano. Ottimi i risultati anche nella sessione “Italian Sale”, in cui un Achrome di Piero Manzoni del 1959 raggiunge la massima cifra di vendita d’asta per un’opera dell’artista (3.229.980 euro). Buon traguardo anche per la Mappa del mondo di Alighiero Boetti, che è stata venduta per 1.686.080 euro.

Non diverso lo scenario per Christie’s che ha totalizzato 95.224.080 euro, in assoluto la più alta cifra mai raggiunta alle aste di ottobre nel contemporaneo. Si distingue l’opera di Francis Bacon Study from the Human Body, Man turning on the Light, che è stata venduta per 11.551.06 euro: il quarto prezzo d’asta più alto mai raggiunto dall’artista inglese. Decisamente soddisfatto Jussi Pilkkänen, presidente di Christie’s Europe, per il quale la settimana d’aste è stata assolutamente “superba”, e ha visto uno straordinario afflusso “di tutti i più importanti collezionisti del mondo, giunti in città per partecipare alle aste”. Per questo Pikkänen si aspetta fiducioso che il mercato si mantenga su una tendenza altrettanto forte anche per le prossime sei settimane, in cui sono in programma le aste di Christie’s a New York, Honk Kong e Dubai.
Altrettanto orgoglioso del trend positivo, e inevitabilmente ottimista, Pilar Hordovás, a capo del settore “Post War & Contemporary Art” di Christie’s Londra. Consapevole della forza e della prosperità del mercato in questo settore, ha salutato con favore l’arrivo di “nuovi e storici collezionisti da Stati Uniti, Europa, Russia, Medio Oriente e Cina”. Come osserva Hordovás, i risultati sono stati ottimi sia per gli artisti americani ed europei di vecchia generazione sia per la nuova generazione di artisti cinesi.

Da Phillips infine – che ha totalizzato circa 60 milioni di euro con l’84% di lotti venduti – è entrato in scena Saatchi: la sua opera Paris bar di Martin Kippenberger è stata acquistata per 908.77 euro, più del doppio della stima iniziale. Ottima la vendita della Bloodline Series di Zhang Xiaogang, del 2005, venduta per 1.148.820 euro.

Ecco alcune aggiudicazioni:

Sotheby’s

Yue Minjun, Execution, 1995, 150 x 300 cm. Stima: Euro 2.142.857 – Euro 2.857.142 Risultato: Euro 4.189.285
Banksy, The Rude Lord, 2006, 88,6 x 76,8 cm. Stima: Euro 214.285 – Euro 285 714 Risultato: Euro 461.285
Raqib Shaw, Garden of Earthly Delights III, 2003, 305 x 457,5 cm. Stima: Euro 571.428 – Euro 857.142 Risultato: Euro 3.869.285
Rosemarie Trockel, Balaklava Box – Iniqum, 1986-1990, 34,5 x 154 x 32 cm. Stima: Euro 114 285 – Euro 171 428 Risultato: Euro 360 714
James Turrell, Ondoe Blue, 1968, dimensioni variabili. Stima: Euro 142.857 – Euro 214.285 Risultato: Euro 309.285
George Condo, Vision of Mexico, 1995, 198 x 305 cm.  Stima: Euro 142.857 – Euro 285.714 Risultato: Euro 395.000

Martin Kobe, Untitled, 2004, 100 x 135 cm. Stima: Euro 85.714 – Euro 114.285 Risultato: Euro 103.571
Yang Shaobin, No.1, 2001, 141 x 160 cm.  Stima: Euro 142.857 – Euro 214.300 Risultato: Euro 343.571

Banksy, David, 1975, 158,8 x 36,8 cm.  Stima: Euro 171.428 – Euro 214.285 Risultato: Euro 292.142

Mark Rothko, Untitled (Blue Divided by Blue), 1966, 85,4 x 65,3 cm. Stima: Euro 3.142.857 – Euro 4.000.000 Risultato: Euro 3.789.285

Christie’s:

Ed Ruscha, Base, 1971, 29.2 x 73.4 cm. Stima: Euro 171.470 – Euro 257.200 Risultato: Euro 326.428
Sigmar Polke, Untitled, 63.8 x 82.8 cm. Stima: Euro 71.440 – Euro 100.020 Risultato Euro 86.428
Mimmo Rotella, Serata eccezionale, 1967, 96 x 135 cm.Stima: Euro 100.020 – Euro 142.890 Risultato: Euro146.428
Ed Ruscha, Amphetamine, pencil, 1969, 51 x 61 cm. Stima: Euro 571.550 – Euro 857.330 Risultato: Euro 1.069.285
Ed Ruscha, Large and small balls, 1972, 50.2 x 61 cm. Stima: Euro 571.550 – Euro 857.330 Risultato: Euro 1.021.285
Shiro Kuramata, Acrylic stool with feathers , 1990, 53.5 x 33 x 41.5 cm. Stima: Euro 28.580 – Euro 42.870 Risultato:Euro 96.714
Ron Arad, Two legs and a table, 1992, 40 x 189 x 87 cm. Stima:  Euro 57.160 – Euro 85.730 Risultato: Euro 172.142
Damien Hirst, Wretched war, 2004, 158.7 x 64.8 x 83.8 cm. Stima: Euro 428.660 – Euro 571.550 Risultato: Euro 309.285
Thomas Schütte, Untitled – united enemies, 1994, 34 x 15 x 15 cm. Stima: Euro 214.33 – Euro 285.78 Risultato: Euro 429.285
Jeff Koons, Small vase of flowers, 1991, 95 x 140 x 95 cm. Stima: Euro 2.143.320 – Euro 3.572.190 Risultato:Euro 2.269.285
Beatriz Milhazes, Laranjeiras, 2002 – 2003, 59 x 160 cm. Stima: Euro 100.020 – Euro 128.600 Risultato: Euro 326.428
Jim Hodges, From above, 1993, 101.6 x 101.6 cm. Stima: Euro 214.330 – Euro 285.780 Risultato: Euro 360.714

Olafur Eliasson, Fivefold eye, 2000, 157.5 x 157.5 x 74.9 cm. Stima: Euro 128.600 – Euro 171.470 Risultato: Euro 1.069.285

Phillips:

Daniel Richter, Trevelfast, 2004, 282.9 x 232.1 cm.  Stima: Euro 290.000 – 434.000 Risultato: Euro 462,000

Marlene Dumas, Over Lyken Lopen (Over Dead Bodies), 1993, 90 x 70 cm., Stima:Euro 361.660 – 506.330 Risultato: Euro 274.860
Martin Kippenberger, Paris Bar, 1993, 258.7 x 360.2 cm, Stima:  Euro 420.000 – 434,000 Risultato: Euro 920.000
Damien Hirst, Eternity, 2002 – 2004, 213,4 x 533,4 cm, Stima: Euro 362.000 – 506.330 – Risultato: Euro 6.834.000
Anish Kapoor, Untitled, 1999, 101.6 x 104.1 x 27.9 cm, Stima: Euro 723.330 – Euro 1.000.000 Risultato: Euro 758.000
Cecily Brown, Carousel 1997, 35.5 x 55.8 cm, Stima: Euro 101.270 – 130.200 – Risultato: Euro 614.920
Richard Prince, Untitled (check painting) #2, 2004, 108 x 157.5 cm, Stima: Euro 145.000 – 217.000 Risultato: Euro 148.000

Arte italiana da Sotheby’s

Piero Manzoni, Achrome, 1959, 100 x 80 cm. Stima: Euro 1.714.284 – Euro 2.571.428 Risultato: Euro 3.229.285
Alighiero Boetti, Mappa del Mondo, 1988, 115 x 214 cm.  Stima: Euro 571.428 – Euro 857.142, Risultato: Euro 1.687.098
Michelangelo Pistoletto, Uomo Trasporta un Cubo, 1966, 200,3 x 121 cm  Stima: Euro 285.714 – Euro 428.571, Risultato: Euro 493.285
Nicola De Maria, Regno dei Fiori Musicale con gli Angeli (Musica Interna), 2003, 112 x 145,5 cm. Stima: Euro 71.428 – Euro 100.000 Risultato: Euro 112.142
Salvo, Certosa nel Bosco, 112 x 145,5 cm. Stima: Euro 35.714 – Euro 50 000 Risultato: Euro 83.000
Luigi Ghirri, Correggio, Villa Pirondini, 1990, 19,7 x 24,5 cm. Stima: Euro 8.571 – Euro 11.428 Risultato: Euro 17.857
Ugo Mulas, Alexandra Calder, Chien M̩chant, Sach̩, 1961, 21 x 20,8 cm. Stima: Euro 10.000 РEuro 12.857 Risultato: Euro 16.964
Giulio Paolini, Studio per “De Pictura”, 1977, 166 x 235 cm. Stima: Euro 57.142 – Euro 85.714 Risultato: Euro 137.857
Marino Marini, Piccolo Giocoliere, 1953, 41.8 x 0 cm,  Stima: Euro 56.900 – 85.360 Risultato: Euro 90.230
Gino Severini, L’autobus, 1913, 54,5 x 46 cm, Stima: Euro 398.350 – 498.000 Risultato: Euro 910.000
Massimo Campigli, Venetian Theatre Scene, 1948-49. Stima: Euro 200.000 – 256.000 Risultato: Euro 284.800
Giorgio Morandi, Natura Morta, 1956, 37,5 x 45 cm. Stima: Euro 500.000 – 640.000 Risultato: Euro 839.430

Marino Marini, Cavallo e cavaliere a linee rosse e nere, 1957, 78 x 56,5 cm, Stima: 56.900 – 85.200 Risultato: Euro 112.610

Arte italiana da Christie’s

Alberto Magnelli , Nature morte, 1914,  70.8 x 55.5 cm. Stima: Euro 142.857 -  Risultato: Euro 292.000

Giorgio de Chirico, Natura morta, 1915, 45.8 x 34.6 cm. Stima: Euro 428.571 – 714.785 Risultato: Euro 797.460

Filippo Luigi de Pisis,  Natura morta marina con conchiglie, 1927,  48.2 x 57cm Stima: Euro 71.428 – 100.000 Risultato: Euro 120.740

Gino Severini, Piccione e fruttiera, 1929, 50,3 x 63,7 cm Stima: Euro 42.870 – 71.440  Risultato: Euro 95.000

Fausto Pirandello, La lettera, 1929, 68.8 x 53.2 cm. Stima: Euro 64.300 – 92.800 Risultato: Euro 112.170

Mario Mafai, Natura morta con manichino, maschera e abito rosso (+ Donna in abito da sera, verso), 1940, 94.2 x 53.6 cm. Stima: Euro 85.730 – 128.600 Risultato: Euro 136.460

Giorgio Morandi, Natura Morta, 1941, 41,3 x 49,4 cm. Stima: Euro 571.550 – 857.330 Risultato: Euro 1.709.550

Alberto Magnelli, L’uomo ubriaco, 1914, 99,5 x 75 cm Stima: Euro 342.930 – 400.000 Risultato: Euro 541.400

Michelangelo Pistoletto, Il cordone, 1970, 230 x 120 cm. Stima: Euro 142.890 – 214.330 Risultato: Euro 172.180

Giorgio Morandi, Natura Morta, 1957, 35,4 x 40,3 cm Stima: Euro 457.240 – 342.930 Risultato: Euro 589.410

Giorgio Morandi, Fiori, 1943, 25.5 x 30.5 cm. Stima: Euro 171.470 – Euro 257.200 Risultato: Euro 172.180

Lucio Fontana, Concetto spaziale, attesa, 1964, 55 x 46 cm. Stima: Euro 285.780 – Euro 428.660 Risultato: Euro 395.080

Giuseppe Capogrossi, Superficie 83, 1952, 73 x 60 cm. Stima: Euro 100.020 – Euro 128.600  Risultato: Euro 120.740

Emilio Vedova, Ciclo 1962-S.4, 1962, 144 x 200 cm. Stima: Euro 285.780 – Euro 428.660 Risultato: Euro 343.650

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Comunicato stampa

‘DonnaArte’ / Abito e Ambiente come Arte (Esposizione e proiezione)
a cura di Vitaldo Conte

‘DonnaArte’, manifestazione itinerante nel Salento ideata dal critico d’arte Vitaldo Conte, vive, il 29 ottobre 2007 (ore 09/20), il suo momento conclusivo a Lecce con un’esposizione sull’Abito e Ambiente come Arte, insieme a una proiezione di video sull’argomento. Il luogo scelto per l’evento è la suggestiva e antica Torre del Parco (edificata nel 1419), nel cuore di Lecce.
In concomitanza si svolge un incontro su Mediterraneo / Salento: Abito e Tessitura come creatività produttiva, promosso da Serenella Molendini (Consigliera di Parità della Provincia di Lecce) con la partecipazione di autorità politiche, docenti universitari ed esperti del settore, oltre che dell’industria dell’abbigliamento. In questo contesto Conte presenta il catalogo e video della mostra ‘DonnaArte’.
L’iniziativa è patrocinata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e dalla Provincia di Lecce / Consigliera di Parità.

L’ESPOSIZIONE E LE AUTRICI. Le ultime “trame” dell’arte (grazie pure ai nuovi media) – nota il curatore, Vitaldo Conte – vedono il contributo imprevedibile e rilevante della donna che privilegia, anche come elemento di rottura, linguaggi diversi da quello pittorico. Nel lavoro di diverse autrici convivono, sintetizzandosi in linguaggi di assoluta attualità, poetiche dell’arte più avanzata e contaminazioni con le arti minori e le culture della propria terra: la tartara Gulia Lusikova  “si disperde” nei ‘tappeti della memoria’ o in allusive corporeità di ceramica; la siciliana Filli Cusenza crea corpi di stoffa che vivono come coperta, tappeto o tovaglia.
Lo stesso ‘abito-corpo’, “modellato” talvolta su una figura di donna assente, si dilata in un ‘ambiente’, usando la memoria d’arte nei suoi risvolti sconfinati e sinestetici: le strutture corporee della catanese Gabriella Ferrera sono costruzioni metafisiche e visionarie che leggono le ambientazioni sociali; la salentina Rosa Maria Francavilla presenta le sue essenze “vestite” di natura che raccontano gli archetipi-tempi dell’esistenza di una donna. Un’artista storica, come la sarda Maria Lai, “tesse” la sua ancestrale grafia per dare corpo e narrazione alla stoffa di un libro, di una giacca o di un abito da sposa. La salernitana Tomaso Binga diviene “scrittura vivente” con il proprio corpo, concependo ambienti o abiti di testo.
L’attuale dispersione creativa favorisce ‘opere’ con linguaggi-confini volutamente sfuggenti, imprevedibili che perturbano l’esterno: le liriche costruzioni della salentina Tiziana Pertoso sono ambienti che si edificano anche come epidermidi o ‘abiti’ emozionali. Un’ambientazione dell’esistenza è una costruzione che “ritorna” per indurci alla riflessione sugli archetipi e sulla nostra origine: lo sono le -architetture di sabbia della sarda Lughia che emergono come presenze, come le sue ‘sedie-corpo’.

Coordinamento culturale: Rosa Maria Francavilla, Tiziana Pertoso

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PRIMO SALONE MOLISANO DELLA COMUNICAZIONE
‘la Comunicazione è Democrazia’

luogo:    Grandi magazzini Teatrali – Campobasso
dal:    18/10/07 16:00
al:    21/10/07

La comunicazione è la funzione più importante e sofisticata che si concepisca nell’epoca contemporanea.
Il Molise, in quest’ambito, deve recuperare ritardi e deve colmare lacune sia sul fronte pubblico, sia quello privato. Una prima, strutturata iniziativa in questa direzione, del tutto inedita nella nostra regione, vuole essere il “Salone della Comunicazione Regionale”. Gli espositori saranno di due tipi: quelli pubblici e i privati. Nel primo ambito, la provincia, interloquirà con altre altre Amministrazioni ed Enti, affinchè partecipino con i loro prodotti “d’accesso civico” e comunque con gli uffici di relazione con il pubblico. In ambito privato, invece, saranno invitati a partecipare le testate (giornalistiche, televisive e radiofoniche) molisane, senza alcuna distinzione
. La manifestazione si svilupperà nei seguenti ambiti contigui ma distinti:
1 – la comunicazione istituzionale;
2 – il sistema di comunicazione regionale;
3 – la comunicazione nella scuola per la scuola;
4 – la democrazia nella comunicazione.
Il dibattito fra le diverse testate regionali, sarà centrato sull’indispensabile e improcrastinabile legge a sostegno del pluralismo nell’informazione, frutto del lavoro congiunto dell’Assostampa e dell’Ordine dei giornalisti del Molise. La comunicazione nella scuole presenterà le risultanze di un primo intervento pilota condotto dall’ITAS “S. Pertini” di Campobasso, dal Liceo “Perrotta” di Termoli, dall’ISISS di Agnone e dal Liceo Scientifico “A. Romita” di Campobasso e vedrà ospite Massimo Bernardini, conduttore della trassione di RaiTre “TV Talk”. Per quello che riguarda il rapporto fra democrazia e informazione, interverrà il Sottosegretario alle Comunicazioni On. Giorgio Calò.
Il Salone, che l’ambizione di riproporsi annualmente, ad ogni edizione ospiterà una Regione Italiana differente. Per l’edizione d’esordio, sarà presente la Basilicata.

PROGRAMMA

Giovedì 18 ottobre

16:00 Inaugurazione.

17:00 Presentazione della Regione ospite: Basilicata.
Interverrà l’Assessore regionale alla cultura avv. Antonio Autilio.

18:00 Convegno:
La comunicazione istituzionale nel Molise e la legge 150/2000. Interventi:
prof. G. Gili – Università del Molise
prof. G. Meloni – Università del Molise
Conduce il giornalista Giuseppe Tabasso
“Saletta” della Biblioteca centrale dell’Università del Molise

Venerdì 19 ottobre

10:30 Da Lisbona a San Giuliano:
la Società dell’informazione in una comunità locale workshop a cura di S.I.L.CRA.

16:00 Presentazione del Piano di Comunicazione della Provincia di Campobasso.

18:00 Convegno: Comunicazione pubblica – processi organizzativi, partecipazione e innovazione tecnologica a cura del Comune di Campobasso.

Sabato 20 ottobre

9:30 R.O.I. (radio on-line d’istituto)
Presentazione di un’esperienza innovativa di comunicazione nella scuola. Un progetto che si propone sulla scena europea.

16:00 TV TALK: Un esempio di televisione didattica e formativa:
incontro con il giornalista RAI Massimo Bernardini, conduttore della trasmissione televisiva.

Domenica 21 ottobre

11:00 Convegno in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Molise e con l’Associazione della Stampa Molisana:
La Legge Regionale a sostegno dell’editoria.
Partecipa il Sottosegretario alle Comunicazioni On.le Giorgio Calò.

Comunicato stampa

‘DonnaArte’ / Abito e Ambiente come Arte (Esposizione e proiezione)
a cura di Vitaldo Conte

‘DonnaArte’, manifestazione itinerante nel Salento ideata dal critico d’arte Vitaldo Conte, vive, il 29 ottobre 2007 (ore 09/20), il suo momento conclusivo a Lecce con un’esposizione sull’Abito e Ambiente come Arte, insieme a una proiezione di video sull’argomento. Il luogo scelto per l’evento è la suggestiva e antica Torre del Parco (edificata nel 1419), nel cuore di Lecce.
In concomitanza si svolge un incontro su Mediterraneo / Salento: Abito e Tessitura come creatività produttiva, promosso da Serenella Molendini (Consigliera di Parità della Provincia di Lecce) con la partecipazione di autorità politiche, docenti universitari ed esperti del settore, oltre che dell’industria dell’abbigliamento. In questo contesto Conte presenta il catalogo e video della mostra ‘DonnaArte’.
L’iniziativa è patrocinata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e dalla Provincia di Lecce / Consigliera di Parità.

L’ESPOSIZIONE E LE AUTRICI. Le ultime “trame” dell’arte (grazie pure ai nuovi media) – nota il curatore, Vitaldo Conte – vedono il contributo imprevedibile e rilevante della donna che privilegia, anche come elemento di rottura, linguaggi diversi da quello pittorico. Nel lavoro di diverse autrici convivono, sintetizzandosi in linguaggi di assoluta attualità, poetiche dell’arte più avanzata e contaminazioni con le arti minori e le culture della propria terra: la tartara Gulia Lusikova  “si disperde” nei ‘tappeti della memoria’ o in allusive corporeità di ceramica; la siciliana Filli Cusenza crea corpi di stoffa che vivono come coperta, tappeto o tovaglia.
Lo stesso ‘abito-corpo’, “modellato” talvolta su una figura di donna assente, si dilata in un ‘ambiente’, usando la memoria d’arte nei suoi risvolti sconfinati e sinestetici: le strutture corporee della catanese Gabriella Ferrera sono costruzioni metafisiche e visionarie che leggono le ambientazioni sociali; la salentina Rosa Maria Francavilla presenta le sue essenze “vestite” di natura che raccontano gli archetipi-tempi dell’esistenza di una donna. Un’artista storica, come la sarda Maria Lai, “tesse” la sua ancestrale grafia per dare corpo e narrazione alla stoffa di un libro, di una giacca o di un abito da sposa. La salernitana Tomaso Binga diviene “scrittura vivente” con il proprio corpo, concependo ambienti o abiti di testo.
L’attuale dispersione creativa favorisce ‘opere’ con linguaggi-confini volutamente sfuggenti, imprevedibili che perturbano l’esterno: le liriche costruzioni della salentina Tiziana Pertoso sono ambienti che si edificano anche come epidermidi o ‘abiti’ emozionali. Un’ambientazione dell’esistenza è una costruzione che “ritorna” per indurci alla riflessione sugli archetipi e sulla nostra origine: lo sono le -architetture di sabbia della sarda Lughia che emergono come presenze, come le sue ‘sedie-corpo’.

Coordinamento culturale: Rosa Maria Francavilla, Tiziana Pertoso

COMUNICATO STAMPA

“MISTICHE EXTREME”
DODICI ARTISTI  AD OPEN SPACE DI CATANZARO

Giovedì 18 ottobre p.v.  alle ore 18,30 primo appuntamento con la Rassegna di arte contemporanea “In-Out tre”, ciclo di mostre, eventi, incontri, promossi ed organizzati, per la stagione artistica 2007/08, dal Centro per l’Arte Contemporanea “Open Space” di Catanzaro. MISTICHE EXTREME (…come una rosa rossa nel bianco) scritture, ex-voto, ambienti come arte-desiderio è il titolo e il tema della rassegna che presenta dodici artisti, (Caterina Arcuri, Laura Baldieri, Tomaso Binga, Tiziana Contino, Giulio De Mitri, Vittorio Fava, Toni Ferro, Pino Labarbera, Gulia Lusikova, Mario Parentela, Tiziana Pertoso, Salvatore Santoddì) differenti per formazione, generazione e linguaggi espressivi (pittura, scultura, installazione, fotografia, light-box), accomunati da una ricerca, non assimilabile a parametri di moda imperante: il loro linguaggio sia nella poetica che nella creazione è attento e dialettico ai moventi della “mistica”, rielaborati in chiave antropologica, con significative immagini iconiche ed aniconiche.
La rassegna è curata dal noto critico Vitaldo Conte, docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Catania ed  è patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro.
Il critico analizza le diverse chiavi di lettura della mostra: scritture, ex-voto, ambienti come possibilità e pratica d’ arte per una possibile ricongiunzione degli archetipi dell’anima. “Attraversano luoghi e ancestralità di una erranza del sacro ‘a tutto campo’, antica e rinnovabile, si confrontano gli artisti con istanze immaginali di religiosità diverse, memorie pagane (ancora così sedimentate nella coscienza collettiva del Sud Italia), e manufatti creativi con una scrittura-reliquia che è, nel contempo, mistica e dialetticamente interagente.”
La rassegna, allestita nel Centro per l’Arte Contemporanea Open Space, (via Romagna, 55 – S. Maria di Catanzaro) verrà presentata dal critico Vitaldo Conte.
Per l’occasione è stato edito un catalogo per le Edizioni Open Space, contenente testo critico del curatore, apparato iconografico e nota biografica degli artisti invitati.
La rassegna resterà aperta sino al 23 novembre 2007 (lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 17.00 alle 20.00).

Info: Tel. 0961/61839, e-mail: openspace.artecont@tele2.it

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Bush ha detto che i leader internazionali devono impedire all’Iran di avere armi nucleari ‘per sperare di evitare una terza guerra mondiale’. ‘Abbiamo un leader iraniano che ha annunciato di voler distruggere Israele’, ha detto Bush in una conferenza stampa alla Casa Bianca. ‘E’ per questo che dico ai leader: se volete sperare di evitare una terza guerra mondiale bisogna cercare di impedire la diffusione delle conoscenze necessarie per produrre armi nucleari’, ha aggiunto il presidente Usa.

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