Marzo 2009


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http://www.angelusnovus.it/index.htm

http://www.angelusnovus.it/berenice/index.htm

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Thoreau

Il suo è stato un esperimento, il suo obiettivo era quello di voler cercare la conciliazione dell’artista nel mondo naturale grazie all’ottimismo del vedere l’uomo come artefice del proprio destino e come essere dipendente da sensazioni ed emozioni.

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Copia di sandro sanna, metallica.gli altri colori, 2006, tecnica mista su tela, cm170x150, coll. paolillo, roma.jpgCopia di roberto almagno, samau, 1993, legno, cm 210 x 230 x 80, coll.paolillo, roma.jpgCopia di Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1964, lacerazione e graffiti su rame, cm 83 x 58 coll. paolillo, roma.jpg

PICar-2610.jpgPICar-2606.jpg PICar-2614.jpgPICar-2642.jpgPICar-2649.jpgPICar-2641.jpgPICar-2652.jpgPICar-2632.jpgPICar-2635.jpgPICar-2623.jpgPICar-2621.jpgPICar-2618.jpgPICar-2615.jpg

Conferenza

MAURIZIO CALVESI

MARINETTI E IL FUTURISMO

Lunedì 23 marzo 2009 ore 16.30

 

Università degli Studi del Molise Sala “Enrico Fermi”, Biblioteca di Ateneo

Via Manzoni 86100 Campobasso

 

Mostra

Dinamismo/ Spazio/ Luce nera

Giacomo Balla, Lucio Fontana,

Roberto Almagno Sandro Sanna

 

Inaugurazione lunedì 23 marzo ore 18.30

 

ARATRO

archivio delle arti elettroniche-  laboratorio per l’arte contemporanea

Università degli Studi del Molise, Secondo Edificio Polifunzionale

 

Via De Sanctis 86100 Campobasso

 

Dal 23 marzo al 24 aprile 2009

orario: lunedì-venerdì 11-17; sabato per appuntamento, domenica e festivi chiuso.

Catalogo Collana “Biblioteca Elettrica” – Silvana Editoriale

 

Info: tel-fax +39 0874 404 327 mob. + 39 338 5912482;

aratro@unimol.it; www.aratro.eu

XIX Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica

Ministero dell’Università e della Ricerca

 

Università degli Studi del Molise

Dipartimento di Scienze Umane Storiche e Sociali

Facoltà di Scienze Umane e Sociali

ARATRO archivio delle arti elettroniche laboratorio per l’arte contemporanea

 

comunicato stampa

 

conferenza

MAURIZIO CALVESI

MARINETTI E IL FUTURISMO

 

Lunedì 23 marzo 2009 ore 16.30

 

Università degli Studi del Molise

Sala “Enrico Fermi” Biblioteca di Ateneo, Campobasso

 

 

mostra

Dinamismo/ Spazio/ Luce nera

Giacomo Balla/ Lucio Fontana /Roberto Almagno /Sandro Sanna

 

Inaugurazione lunedì 23 marzo ore 18.30

 

ARATRO

archivio delle arti elettroniche-  laboratorio per l’arte contemporanea

Università degli Studi del Molise, Campobasso

 

 

a cura di Lorenzo Canova

 

In occasione della XIX Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica l’ ARATRO, archivio delle arti elettroniche- laboratorio per l’arte contemporanea dell’Università degli Studi del Molise celebra il centenario della pubblicazione (avvenuta nel 1909) del manifesto del Futurismo con una giornata che prevede la conferenza di Maurizio Calvesi Marinetti e il Futurismo e la mostra Dinamismo/ Spazio/ Luce nera. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Roberto Almagno, Sandro Sanna due eventi di grande importanza che si terranno ambedue il 23 marzo 2009 nelle sedi dell’Ateneo a Campobasso.

La giornata si aprirà alle 16.30 alla Sala Fermi della Biblioteca di Ateneo di Campobasso con la conferenza di Maurizio Calvesi uno dei massimi storici dell’arte e critici d’arte italiani e internazionali, vincitore del prestigiosissimo premio Balzan 2008 per le arti figurative dal 1700.

Calvesi è il decano e un pioniere degli studi sul Futurismo, di cui si occupa da più di cinquantacinque anni con studi illuminanti e controcorrente per l’Italia del secondo dopoguerra, ricerche che hanno chiarito il ruolo fondamentale e germinale del Futurismo per lo sviluppo della storia dell’arte mondiale del Novecento. Curatore già nel 1953 di una grande mostra romana dedicata a Umberto Boccioni, Maurizio Calvesi è stato il primo storico dell’arte a rivalutare il Futurismo e comprendere che i manifesti di Filippo Tommaso Marinetti hanno avuto un’importanza enorme per gli sviluppi delle avanguardie e delle neoavanguardie successive, fino alla Pop Art, un’influenza oggi riconosciuta dalla critica internazionale.

La conferenza partirà dalla pubblicazione del Manifesto cento anni fa e analizzerà dunque gli sviluppi del Futurismo partendo dalla personalità carismatica del suo leader Filippo Tommaso Marinetti e prendendo poi in esame i contributi e le relazioni dei maggiori protagonisti del gruppo, attivi in particolare sul versante delle arti visive, come Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo, Antonio Sant’Elia, Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Tullio Crali. L’articolato percorso analizzerà così le teorie e le ricerche pittoriche, scultoree, architettoniche sul dinamismo, sul polimaterismo, sull’aeropittura, sulla visione della nuova città moderna in relazione al contesto internazionale in cui si sono imposte contribuendo a costruire i codici fondativi dei linguaggi della modernità.

La giornata proseguirà poi alle 18.30 nello spazio dell’ARATRO ancora a Campobasso con la mostra Dinamismo/Spazio/Luce nera. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Roberto Almagno, Sandro Sanna, un omaggio al Futurismo e a una delle linee di sviluppo più forti derivate dalle sue ricerche, che ancora oggi mostra la sua fecondità nel contesto nazionale e internazionale, dalla sua esaltazione del dinamismo, alle sue riflessioni sullo spazio e la luce che si sono trasmesse fino alle ultime generazioni di artisti. La mostra parte dunque da un’opera di Giacomo Balla (Torino 1871- Roma 1958), uno dei massimi rappresentanti del gruppo futurista, antesignano delle ricerche aniconiche internazionali e grande precursore delle ricerche astratte sullo spazio, l’ambiente e la materia che hanno avuto un importante seguito nell’arte italiana mondiale.

L’esposizione vuole sottolineare la vitalità di questa visione scaturita dal Futurismo in cui l’opera d’arte si trasforma in segno spaziale, in un catalizzatore che modifica totalmente il suo rapporto con lo spettatore. Lo sconfinamento e l’apertura verso nuovi territori della nuova arte diventa così un vero e proprio sistema costitutivo di ricerche che hanno trovato in Lucio Fontana (Rosario di Santa Fè, Argentina, 1899- Comabbio 1968) uno dei massimi prosecutori e innovatori mondiali. Fontana, presente in mostra con un’opera del 1964 è stato influenzato in modo documentato dai manifesti futuristi, di cui ha sviluppato le intuizioni mediatiche e la concezione di un’opera d’arte aperta a una nuova dimensione, alla relazione con lo spazio dello spettatore e della vita su cui si basa il suo celebre Ambiente spaziale e luce nera del 1949, prototipo dell’arte installativa e ambientale che rappresenta anche un significativo punto di partenza per l’opera degli altri due artisti più presenti in mostra. In questo modo è possibile ricostruire una sorta di traiettoria storica italiana, muovendo da un capolavoro della scultura delle avanguardie come le Linee forza del pugno di Boccioni (1915) di Giacomo Balla, dalle sue Compenetrazioni iridescenti e dalla sua parafrasi cosmologica di Mercurio che passa davanti al sole (1914). L’icastica e severa visione segnica di Balla, nella sua struttura, anticipa in questo modo le sperimentazioni di Lucio Fontana, la sua definizione di un nuovo spazio attraverso la forza penetrante del gesto, la sua necessità di spalancare le porte all’infinito bucando la tela per costruire una nuova dimensione corrispondente al cosmo. Su questa strada possiamo incontrare quindi Roberto Almagno (Aquino 1954, vive a Roma) artista creatore di una personale ricreazione della linea-forza, non retta ma sinuosa come nella declinazione di Balla, dell’abolizione dell’oggetto scultura, dell’unione tra l’infinito dello spazio e quello della psiche, coordinate che anticipano le realizzazioni di Almagno grazie anche agli sviluppi di Lucio Fontana. Almagno, non a caso, è approdato a una nuova costruzione “ambientale”, che ingloba e trasforma il concetto stesso di scultura e di installazione grazie a un’innovativa visione della materia, del rapporto tra oggetto e percezione, in opere dove il rigore della progettazione si arricchisce di un’eccezionale qualità lirica. In modi diversi l’opera di Sandro Sanna (Macomer 1950, vive a Roma) si lega alle astrazioni di Balla nella sua visione geometrizzante, dinamica e installativa di un’opera pittura posta sul crinale incerto che separa la perenne aspirazione alla metamorfosi, il flusso incessante della trasmutazione degli elementi, dalla inflessibile, rigorosa e definitiva rappresentazione illusionistica dei soggetti dove la pittura appare quasi tentata di farsi scultura, di divenire presenza tridimensionale, di occupare lo spazio operando una totale scomposizione del dato visivo, proponendo una sorta di universo parallelo dove le coordinate prospettiche appaiono stravolte e alterate dall’architettura inafferrabile di nuovi modelli matematici che informano la realizzazione dei dipinti. Al termine della mostra sarà presentato il catalogo realizzato da Silvana Editoriale per la collana “Biblioteca Elettrica” dell’ARATRO.

Durante l’inaugurazione sarà offerto un APERITIVO FUTURISTA ispirato alle ricette originali di Filippo Tommaso Marinetti.

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Riscriverebbe ‘La speranza progettuale’, libro del 1970?
Non lo sottoscriverei, e userei la parola POSITIVITA’ al posto di SPERANZA, il principio della speranza utopica è troppo impegnativo, preferisco Jovanotti e il suo “penso positivo”, anche il design non ha più la stessa progettualità di allora.

Il rapporto con il design contemporaneo?
Terreno minato per me in Italia, ma fino a 15 anni fa ne ho scritto, poi sono arrivato a saturazione, non trovando più stimolante la discussione, anche se ho l’impertinenza di vivere a Milano, epicentro di quel che non condivido! La mia tradizione mi fa riflettere sull’aspetto sociale dei prodotti, mentre la linea italiana è quella di aggiungere un dettaglio decorativo; la soluzione, anche in un’ottica ambientalista, è la razionalizzazione estrema, non trafficare l’ideologia del superfluo.
Il femminismo ha avuto un ruolo fondamentale nel design: le donne hanno sempre inviato il messaggio dell’efficienza, gli artefatti per preparare il cibo non sono mai stati chic, ma razionali!

I suoi rapporti con Lucio Fontana a Buenos Aires?
Erano rapporti  di contrasto strettissimo. Allora Fontana non era quello che conoscete voi, era lo scultore ufficiale del regime e noi l’avanguardia, avevamo 22-24 anni. Lui era stato uno scultore astratto prima della guerra, ma di noi diceva che eravamo neoclassici e aveva verso di noi molta diffidenza. Sottoscrisse il Manifesto Blanco con i suoi allievi, ma incoraggiava gli studenti contro di noi. Detto questo Fontana, più grande di noi, faceva delle feste bellissime con donne stupende, e noi eravamo felici di andarci, sempre.

I giovani oggi?
Vedo sofferenza ed umiliazione, non si danno consigli in questi frangenti, dico loro che bisogna stare sotto vigilanza critica, metter attenzione nell’essere positivi ma critici, aderenti alla realtà contemporanea.

Maldonado, argentino del 1922, è stato negli anni ‘40 un caposcuola dell’avanguardia latino-americana, è diventato poi Rettore alla Scuola di Ulm in Germania, ha insegnato in Inghilterra, in America e in Italia, a Bologna e a Milano al Politecnico, dove è stato il motore della cattedra di Disegno Industriale.Adesso, dice Maldonado, ritrovo la pittura, mio antico amore e joie de vivre della vecchiaia.Come spesso avviene nel design, il visitatore ritroverà in mostra vari spunti familiari che non sapeva fossero stati prodotti da Maldonado, ad esempio il logo della Upim e della Rinascente, le collaborazioni con Sottssas quando, come sostiene Cerri, gli artisti portavano tutti la cravatta.Last but not least, Maldonado benefattore ha donato alla Biblioteca della Triennale più di 1.500 volumi, sempre con il suo lungimirante sguardo da educatore.

Tomás Maldonado

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Visibilia Invisibili di terra e di cielo

 

Azione poetica

teatrale a cura di

AltroVerso

Venerdì

20 Marzo 2009 – ore 18,30

Società

Letteraria – Sala Montanari

Piazzetta

Scalette Rubiani, 1- 30127 Verona

Testi di: Denis Brandani, Valentino Campo, Stefano Calzi, Kharim Chaloub, Luigi

Fabio Mastropietro, Ibrahim Nasrallah

Lettrici: Mari Correa, Maria

Cristina Piccinno

Musiche di: Mari Correa, Enigma, Djivan Gasparyan, Lisa Gerrard, Sainkho Namtchylak, Arvo Part, Ahmad Pejman

Videografia: ArcadEnterprise

Direzione Artistica: Luigi Fabio Mastropietro


 

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