Secondo il giornale diretto da Antonio Padellaro la curatrice della mostra è la futura sposa di  Marco Carrai. La Critica militante, Francesca Campana Comparini, anagraficamente ha  26 anni.  La questione è diventata di interesse pubblico quando in rappresentanza della nascita di Michelangelo Buonarroti, storicamente il più conosciuto e stimato artista  da tutte le generazioni, popoli e etnie  planetarie, è stato affidato l’incarico di curatela non considerando la professionale esperienza del curatore:  Il Fatto Quotidiano – Se una ragazza di 26 anni, laureata in filosofia e senza alcuna esperienza curatoriale, riceve l’incarico di curare la principale mostra di un grande comune italiano è perché conosce qualcuno o perché conosce qualcosa? È questa la domanda che due consiglieri di opposizione, Ornella De Zordo (Per un’altra città) e Tommaso Grassi (Sel), hanno formalmente rivolto alla città di Firenze, ora retta dal vicesindaco Dario Nardella. In un articolo apparso il giorno prima sul Corriere Fiorentino si era infatti letto che la ragazza in questione (che si chiama Francesca Campana Comparini), è in procinto di sposare Marco Carrai, uno dei membri più importanti del cerchio magico di Renzi.-

Ora, intervengo solo per dire che in fatto di incarichi di curatela, fosse anche la presentazione di una mostra parrocchiale dell’ultimo paesino sperduto nel fondo dell’Italia, se non si hanno conoscenze con il potere decisionale difficilmente si avrà la  possibilità di presentarla. È  chiaro, assiomatico,  nel mondo dell’arte e delle commissioni di mostre se si conosce qualcuno si lavora altrimenti si immagina “in solipsismo” la bellezza realizzata delle proprie ideazioni d’arte. Il problema non è se si conosce qualcuno, ma se la qualità della mostra può essere all’ altezza di una commemorazione michelangiolesca di questa portata.  Partiamo dal semplice e arriviamo al complesso dicendo che  un evento come questo rappresenta agli occhi del mondo non solo la visione di una qualità culturale di Firenze, ma l’intera qualità rinascimentale italiana visto che Michelangelo oltre ad essere stato l’artista più acclamato del pianeta e riconosciuto universalmente  per la sua potenza espressiva, è anche il referente per il punto di svolta, attraverso cui il neoplatonismo mediceo, ( come ben spiegano una serie di testi che a metterli in fila raggiungerebbero la misura dell’equatore, – uno tra tutti per dare la visione extralarge  della questione:  Roy Doliner – Il disegno Segreto – i messaggi della kabbalah nascosti nei capolavori dell’arte italiana,  Bur – saggi –  Rizzoli) raggiunge e sviluppa la nuova visione estetica e l’idea stessa di arte che sfocerà nell’illuminismo e attraccherà, senza mai perdere di spessore culturale, al pensiero contemporaneo, ed eccoci a noi. In altri termini la presentazione dell’anniversario di Michelangelo equivale in misura analoga alla presentazione delle Olimpiadi ( ricordo l’apertura delle olimpia della Grecia- una magnificenza). Ecco, dobbiamo domandarci se una curatrice del calibro  della Campana Comparini sia in grado di assolvere un compito così responsabile e professionalmente difficile.  È chiaro che alle spalle della curatrice di rappresentanza  ci saranno fior fiori di professionisti ed è anche chiaro che aver scelto la comparazione con Pollock implica automaticamente l’interessamento del Guggenheim e quindi del sistema americano. Anche perché nel novembre 2006, l’opera di Pollock No. 5, 1948 è stato venduto all’asta ad un compratore anonimo per centoquaranta milioni di dollari.

Non resta allora altro da dire: Speriamo bene dunque e in c… alla balena per l’Italia. Attraverso la grande Firenze rinnovata dai giovani senza esperienza c’e la possibilità di cambiare il mondo. Forse…

Antonio Picariello