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il tema della mostra, a me sta molto a cuore. Per questo ho preso la decisione di realizzare un mio progetto.
Una sedia, posta su una sfera bilanciata allo stesso tempo è boa di salvataggio, individua e segna dei luoghi cari, intrisi nella nostra memoria ed in quella del luogo stesso.
E’ forse il rapporto tra visibile ed invisibile l’alchimia urbana, l’alchimia vitale?
Nel film di Tarkovsky, Stalker la zona è il luogo non luogo,  “non è il luogo a cambiare, ma siamo noi in continuo mutamento”.
L’instabilità della sedia, indica la precarietà dell’ospite che visita il luogo. L’ospite non precario invece è quella persona, dotata di un particolare equilibrio rispettoso del luogo a se stesso caro, sedendosi comodamente.
Credo che il luogo sia meditazione.

Grazie Venturini