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Dal 25 Aprile al 24 Maggio 2009 il Museo di Arte Contemporanea di Nocciano sarà la sede dell’evento espositivo “SeCreAzioni: da Piero Manzoni al fallimento Lheman Brothers”.

Una rassegna di arti visive che pone l’attenzione su un filone espressivo tornato molto di moda: l’Arte Organica.

L’iniziativa prevede un piccolo omaggio a Piero Manzoni, uno dei maestri fondatori dell’Arte Concettuale in Italia, il coinvolgimento dell’artista abruzzese Angelo Colangelo, della signora Vincenza Cavalluzzi, autrice della scatoletta “Merda di fallita Lheman” resa nota dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, il quale ha anche realizzato un certificato di autenticità dell’opera e del giovane emergente Simone Ialongo selezionato per Emergenting Talents – Nuova Arte Italiana, manifestazione realizzata presso il Centro di Cultura Contemporanea a Palazzo Strozzi a Firenze.

La mostra sarà inaugurata da un dibattito in cui interverranno, per l’apparato critico la gallerista romana nonché storico dell’arte Sibilla Panerai e il direttore dello Studio 2B di Bergamo Lorenzo Boggi, mentre per la parte istituzionale il direttore del Museo di Nocciano, Ivan D’Alberto e le varie autorità politiche degli Enti locali (Comune, Provincia e Regione).

L’esposizione offre una visione piuttosto variegata su come oggi il materiale organico è utilizzato nel campo dell’arte.

Ad esempio l’artista Angelo Colangelo pone il suo interesse nei confronti della materia organica su due livelli: il corpo inteso come opera d’arte perché collocato in una dimensione spaziale e i prodotti del corpo (parti anatomiche, sangue e feci) intesi come materia prima per un’operazione artistica.

Nel primo caso Colangelo pensa all’uomo come tassello indispensabile per la narrazione delle sue visioni estreme, nel secondo caso invece, così come accadde per Manzoni, l’utilizzo di materiale organico serve per dar vita ad un’opera d’arte secondo un concepimento mitologico.

Quest’aspetto è descritto in maniera molto chiara nell’intervento intitolato “La Venere di Milo”, simbolo di perfezione e mito di bellezza. La sua realizzazione avviene utilizzando un groviglio di carni sanguinolenti sospesi in aria e posti in prossimità di una pedana. Ed è proprio la collocazione di questi brandelli che tale mito è espresso nella sua pienezza, perché l’opera d’arte diventa un monumento della carne. Con questa operazione Angelo Colangelo vuole dimostrare come la bellezza non va ricercata in canoni precostituiti, ma nell’essenza delle cose indipendentemente dal soggetto trattato.

La sezione su Piero Manzoni dovendo ripercorrere i momenti salienti della sua produzione organica riparte dal centro della sua arte: gli “Achrome”.