Search Results for 'gasbarrini'


16-la-basilica-di-celestino-v-.jpg

La Perdonanza, l’utopia celestiniana in Ignazio Silone e le disavventure dei poveri terremotati aquilani

 

di Antonio Gasbarrini *

twink:  (via uuiuu)

 

A volte, la vera notizia giornalistica di un evento capitale, quale può essere considerato per i cristiani la celebrazione celestiniana della Perdonanza, o meglio della Festa del Perdono come è più corretto dire storicamente, va ricercata tra le pieghe di un articolo.

Nel caso specifico, mentre ha tenuto banco su tutti i massmedia italiani e stranieri la diserzione dal  corteo e dalla programmata cena conviviale del sig. b. con il cardinal Bertone – con la “Porta Santa” rinchiusagli sostanzialmente in faccia dal Vaticano a causa del killeraggio effettuato nei confronti del direttore de L’Avvenire Boffa da parte del quotidiano Il Giornale di sua proprietà  – è stata pressoché ignorata (a parte la felice eccezione di cui si dirà appresso) una sostanziale variazione al rito dell’apertura di quella Porta appena lambita dalla furia sismica devastatrice delle 3.32. Porta, è bene dirlo subito, non attraversabile da un peccatore “né pentito né contrito” quale si è dimostrato essere il sig. b. nelle sue esponenziali, quanto minacciose e ricattatorie sortite antidemocratiche, ad iniziare dal disconoscimento del fondamentale diritto alla libertà d’informazione.

Eccola trascritta, così come risulta sottolineata con un evidenziatore:«La cerimonia dell’apertura del Giubileo celestiniano si è svolta regolarmente e con due novità: Il cardinale segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, ha colpito per tre volte la Porta Santa (come vuole la tradizione) con un martelletto dorato fatto arrivare dalla Basilica di S. Pietro. Ha sostituito il ramoscello d’ulivo utilizzato per 27 anni; nello sfacelo provocato dal sisma  a Palazzo Margherita (sede del Comune dell’Aquila), quell’oggetto simbolo di pace e riconciliazione non è stato trovato. Ma sarà cercato ancora […]» (Giustino Parisse, Il Centro, 29/8/2009).

Sicché all’ovattato,  pacifista e pacificante “rintocco” spirituale dei tre colpi dati alla Porta da un ramoscello d’ulivo, è subentrato per un’oggettiva necessità, il più deciso, autorevole ed autoritario suono di un martello dorato diffusosi all’interno dell’irriconoscibile, disastrata Basilica con la stessa veemenza di un boato tellurico.

Per capire cosa sia realmente successo dietro le quinte dell’affaire sig. b. – Santa Sede, è sufficiente riandare a leggere alcuni  passi della pauperistica utopia celestiniana  esplicitata ne L’avventura d’ un povero cristiano dal preveggente Ignazio Silone, il quale in fatto di terremoti naturali ed ideologici se ne intendeva, e assai: «La storia dell’utopia è in definitiva la contropartita della storia ufficiale della Chiesa e dei suoi compromessi col mondo. […] Se l’utopia non si è spenta, né in religione, ne in politica, è perché essa risponde a un bisogno radicato nell’uomo. Vi è nella coscienza dell’uomo un’inquietudine che nessuna riforma e nessun  benessere materiale potranno placare. La storia dell’utopia è perciò la storia di una sempre delusa speranza, ma di una speranza tenace».

I fraticelli spirituali aspettavano con impazienza l’avvento del Regno di Dio preconizzato da Gioacchino da Fiore, ovvero: «L’attesa di una terza età del genere umano, l’età dello Spirito, senza Chiesa, senza Stato, senza coercizioni, in una società egualitaria, sobria, umile e benigna, affidata alla spontanea carità degli uomini» (ancora Silone).

Al conseguente rifiuto del Potere da parte di Celestino, ha fatto da “contraltare” proprio nei tre giorni della Festa del Perdono, la forte contrapposizione tra due Poteri (Stato, o per esser più precisi sig. b. e Chiesa).

Mentre per quanto riguarda la Chiesa alla fin fine ha prevalso, su ogni altro interesse, la salvaguardia spirituale dell’insuperato e insuperabile messaggio cristiano sigillato nella Bolla, per lo strafottente sig. b.  è finalmente caduta la maschera “incerata” con cui da vero trasformista alla Fregoli, ha sin qui incantato l’opinione pubblica con le sue reiterate, invereconde e propagandistiche passeggiate negli stravolti luoghi della devastazione e del dolore (tanto per rammemorare: il 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazi-fascismo, snobbata per un quindicennio, s’è fatto immortalare nel “sacrario” della martoriata Onna mentre sta indossando il fazzoletto tricolore della gloriosa Brigata Maiella; il giorno dopo vola a Napoli per festeggiare l’ex minorenne Noemi….).  

I suoi posticci sorrisi slargati da mirabolanti promesse sulla ricostruzione della città-territorio mai mantenute (ad esempio il contributo del 100% anche per la riedificazione delle seconde case), sono stati così travolti dalle lacrime “salate” degli aquilani e degli altri credenti che hanno attraversato la Porta inondando, come un torrente in piena, quei cumuli e cumuli di macerie della “loro” irriconoscibile Basilica, caoticamente sparsi in ogni dove come frammenti di meteoriti caduti da un cielo nemico.

Ho già più volte ricordato in altri articoli, come i danni materiali subiti siano stati valutati in 20 milioni di euro; i tempi del ripristino architettonico e del restauro in svariati anni. Ad oggi, a parte qualche marginale sostegno finanziario di questo o quell’Ente, né il Governo, né tanto meno il Ministero per i Beni culturali, hanno avuto la sensibilità istituzionale di restituire alla città, all’Italia e al mondo intero (con un finanziamento mirato), quest’autentico gioiello dell’arte religiosa medioevale- rinascimentale: ma non è mai troppo tardi.

Inoltre, a sentire il Capo della Protezione civile, per fronteggiare i costi della ricostruzione:«Siamo pieni di soldi: 500 milioni dell’Unione Europea, 200-300 milioni con il decreto legge, 125 milioni del Cipe. Il problema non è la mancanza di soldi. Forse dobbiamo migliorare le procedure per accedere ai contributi». La verità è  ben altra. Per la ricostruzione il Governo ha stanziato sulla carta, per il periodo 2009-2033 (vale a dire un quarto di secolo), circa 4 miliardi così spalmati: 69 per quest’anno; 334 per il prossimo; 1896 per il 2011; 1656 per il periodo 2012-2015; la parte restante fino al 2033, anno in cui gli attuali sessantenni-settantenni saranno quasi tutti trapassati a miglior vita.

Dalle strabilianti affermazioni si può dedurre che il dr. Bertolaso, mentre sta de/costruendo, da urbanista più che dilettante, la città con l’evacuazione forzata di circa 15.000-16000 aquilani che entro dicembre dovrebbero essere “smistati” come pacchi postali nella ventina di little towns, confonde le ingenti risorse finanziarie indispensabili per la ricostruzione dei centri storici dell’Aquila e dei borghi o comuni viciniori – valutabili attorno ai 20 miliardi di euro – con i più contenuti costi sostenuti e da sostenere relativi all’assistenza emergenziale per i terremotati (gestione tendopoli, alberghi, autonoma sistemazione, progetto CASE).

Quanto alle improvvisate scelte sino a qui effettuate dal Governo e dalla Protezione civile con l’indecente bagarre finale della più che tardiva chiusura delle tendopoli, della minacciata requisizione degli alberghi cittadini, della improvvida destinazione degli increduli terremotati, siano essi extracomunitari, nella “caserma” della Guardia di Finanza ed in altri alberghi della regione, bene ha fatto il comitato Ara a rilevare come: «Con 838 milioni spesi per tendopoli, alberghi e progetto CASE, ci saranno 16.000 posti letto a dicembre. Mentre gli stessi soldi investibili in moduli abitativi removibili, avrebbero reso disponibili già da settembre 39.000 posti letto». Sta nel succo di queste non-aride cifre, il totale fallimento dei delittuosi quanto miopi interventi post-sisma sino a qui decisi dalla compagine governativa, Dr. Bertolaso incluso.

Per sua stessa ammissione, poi, il Governo ha stanziato striminzite risorse per la ricostruzione 2009-2010, in misura inferiore a quella resa disponibile dall’Unione Europea (dove bisognerà ancora bussare, e con forza, per ottenere il riconoscimento della “zona franca rossa” per la città-territorio  dell’Aquila, includendovi anche le frazioni ed i comuni più vicini, e possibilmente, tutti quelli della provincia inclusi nel cratere).

Perché? Qual è il disegno strategico sotteso alla scellerata scelta di una “definitiva demolizione” del centro storico attuata con pervicacia mediante l’esodo massivo del 20% dei suoi abitanti nelle little towns; con l’altro 40-50% esiliati chissà per quanto tempo ancora negli alberghi della costa e nelle dimore “racimolate” qui e là con l’opzione  dell’autonoma sistemazione; con il mancato riconoscimento del 100% del contributo per le seconde case; con il non-abbattimento delle ritenute fiscali sospese ed una loro differita, lunghissima rateazione; con l’aver dimenticato per strada le migliaia di studenti universitari senza più un tetto disponibile per le loro esigenze, e via  di seguito.

Questa, l’istintiva, paradossale risposta da dare, filtrata in negativo: trasformare il centro storico dell’Aquila in uno dei più importanti siti archeologici post-storici del mondo o in una delle più appetibili aree urbane da svendere, anche se solo “a pezzi”, alle società immobiliari e finanziarie. 

Tornando a Silone, tra i fraticelli spirituali protagonisti di L’Avventura d’un povero cristiano, spicca la figura del giovane fra Clementino da Atri, al quale sono affidate le parole-chiave dell’utopia celestiana, accompagnate da un teatralizzante recitato («Fra Clementino invece resta sull’ultimo gradino, sorride e si sposta da un lato all’altro a passi ineguali, come di danza, guardando il cielo»).

Ed ecco la più rivoluzionaria delle sue massime: «Povertate è nulla avere / è nulla cosa poi volere / e ogni cosa possedere / in spirito di libertate».

Cosa c’entrava e c’entra un bulimico accumulatore di ricchezze qual è il sig. b. – incapace persino di fingere, onorando la promessa di ospitare almeno uno degli aquilani terremotati nelle sue sfarzose ville – con l’altissimo Magistero spirituale celestiniano?  

Silone è sempre vissuto “in povertate” ed ha posseduto, e come!, un vincente “spirito di libertate”, minimamente inficiato dal revisionismo storico in atto, particolarmente feroce nella rilettura biografica della sua straordinarie vicissitudini esistenziali avvenute dentro e fuori le coordinate cristiano-marxiste.

Dopo lo sconvolgente terremoto, gli aquilani stanno vivendo, non già per scelta, ma per decreto di un amaro destino, in crescente povertà: possa il loro comprovato “spirito di libertate” riconquistare almeno gli indispensabili spazi  decisionali occupati da un verticistico Potere autoritario pseudo-decisionista.

Si riapproprino, e subito, della proprietà materiale, civile, culturale e spirituale della “loro città”: gli ospiti, pompieri e “volontari veraci” a parte, dopo aver ricevuto un caloroso grazie per l’assistenza prestata, se ne tornino il più presto possibile nelle loro belle, accoglienti case.  

 

* Critico d’arte – Art Director del Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea Angelus Novus, fondato nel 1988 (L’Aquila, Via Sassa 15, ZONA ROSSA). Attualmente “naufrago” sulla costa teramana. antonio.gasbarrini@gmail.com

 

 

 

rapeme:  hey look, i’m flying!!

Il terremoto aquilano e la tomba di Karl Heinrich Ulrichs (Westerfeld 1825 – L’Aquila 1895)

 

di Antonio Gabarrini *

Razzismo e omofobia sono le due brutte facce criminogene della stessa medaglia, come purtroppo avrebbero dovuto insegnarci gli inenarrabili stermini nazisti.

Ebbene, nell’italietta fascistoide, padana ed autarchica del sig. b., proprio in questi ultimi giorni l’emergenza democratica in cui versa il nostro Paese, ha messo a nudo –  con le coltellate e le botte date a coppie di gay, l’incendio dei  loro ritrovi e la probabile incriminazione per il reato di clandestinità dei 5 eritrei naufraghi sopravvissuti alla strage della settantina di compagni morti in mare – tutti i pericoli che stanno correndo i fondanti principi “libertari e di libertà” solennemente sanciti dalla nostra Costituzione repubblicana. In corso di progressiva demolizione a seguito del totale controllo dei mezzi d’informazione di massa e delle leggi ad personam autoemanate dal sig. b., della controriforma scolastica, dell’annunciata restrittiva regolamentazione delle intercettazioni telefoniche, della clericale stesura del biotestamento e via di questo passo.

Pur vivendo personalmente, insieme ad altri 70.000 miei concittadini un’altra terribile emergenza (quella del terremoto aquilano), ho sentito l’obbligo morale di ricordare una straordinaria figura pionieristica battutasi tenacemente ed a viso aperto, nella seconda metà dell’Ottocento, per il sacrosanto diritto della “libertà sessuale”: Karl Heinrich Ulrichs (Westerfeld 1825-L’Aquila 1895).

Il 28 di agosto è ricorso il suo 184° compleanno, da alcuni anni festeggiato dalla comunità gay nei pressi della sua tomba al cimitero monumentale dell’Aquila dove è sepolto. Al brindisi finale dell’irrituale cerimonia svoltasi il 30 u. s., – con una bandiera del Movimento adagiata sulla lapide, oltre ad una sua biografia (vedi oltre), una torta e due bottiglie di vino – ho partecipato anch’io insieme all’editore Roberto Massari, entrambi “eterosolidali” non solo nei confronti degli omosessuali qui convenuti, ma di “tutti e tutte” coloro che nel mondo subiscono vessazioni di ogni genere a causa delle loro opzioni sessuali.

Per Ulrichs, il destino ha voluto che dalla natia Germania approdasse, da esiliato e per ragioni di salute, nella città federiciana dove strinse amicizia con il marchese Niccolò Persichetti diventato presto suo protettore e mecenate.

Proprio al Persichetti dobbiamo le prime  attendibili  notizie biografiche di questo insigne giurista, scrittore, poeta, saggista, giornalista, latinista, amante della natura fino all’ossessione (nel 1889 si immerse per ben 71 giorni diversi nel fiume Aterno, l’ultimo dei quali a dicembre con l’acqua pressoché gelata), riservato e schivo come ogni anonimo viandante battente, senza meta, gli infiniti sentieri di una indomabile e indomita libertà.

Dall’orazione funebre tenuta dal marchese (poi data alle stampe), sappiamo che:«Carlo Arrigo Ulrichs fu di statura media, di fronte spaziosa, dalla quale spiovevano pochi ma alquanto lunghi capelli, di fisionomia seria e marcata da linee perfette, ornato di corta e rada barba, piuttosto secco e debole per bisogni e intellettuali fatiche, vestito d’indumenti forse più poveri che modesti, d’incedere calmo e grave senza affettazione, appoggiato ad un bastone, sempre in compagnia di qualche libro che stringeva sotto il braccio».

Nella puntuale biografia Karl Heinrichs Ulrichs.  Pioneer of the Modern Gay Movemente scritta dall’americano Hubert Kennedy nel 2002, tradotta in italiano e pubblicata per la cura di Massimo Consoli (Massari Editore 2005), sono ripercorse tutte le tappe della sua formazione culturale, della sua innovativa teoria (per quei tempi) del «terzo sesso», dei suoi tentativi di far luce sul labirintico enigma dell’amore «maschio-maschile», dell’imprigionamento subito per le sue idee politiche, dei suoi scritti tesi all’affermazione di una riforma giuridica per l’abolizione della legge prussiana antiomosesuale, della fondazione della prima rivista omosessuale Uranus , e, infine del volontario esilio italiano (1880-1895) quasi tutto vissuto ad Aquila.

Dei suoi numerosi scritti dedicati alla causa degli urninghi o uranisti che dir si voglia (l’accezione etimologica è tratta dal Simposio di Platone, dove è la Venere Urania a proteggere gli amori omosessuali), vale la pena di ricordare i sei opuscoli pubblicati nel 1864-65 con lo pseudonimo di Numa Numantius  sotto l’unificante titolo di Ricerche sull’enigma dell’amore tra maschi, nonché gli altrettanti usciti fino al 1879 con il vero nome dell’autore.

Ad Aquila (così si chiamava ancora la città), oltre a scrivere una serie di racconti fantastici ed altri libri, vede la luce la rivista Alaudae (Le allodole)  completamente in lingua latina, uscita (a partire dal maggio del 1889 fino al 1892 nei suoi 24 fascicoli) per i tipi del locale editore Perchiazzi e poi a Roma editata da  Ermanno Loescher, mediamente con otto pagine a numero, rivista consultabile (prima del terremoto: ci auguriamo non sia stata seppellita dalle macerie), alla Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi della città capoluogo.

Su questo importantissimo periodico diffuso da Ulrichs in tutto il mondo per favorire l’avvento di una lingua universale che fosse capace di ricomporre i confusi frammenti sparsi con la distruzione della Torre di Babele, ha pubblicato nel 1995 un esaustivo saggio il prof. Raffaele Colapietra sulla rivista trimestrale di studi demoetnoantropologici Lares (testo ignorato nella bibliografia kennedyana, ma consultabile su Internet).

Particolarmente significativo ci sembra, nei giorni di questa martoriata Perdonanza aquilana che stava sul punto di essere ridotta a cassa di risonanza delle strumentalizzazione mediatiche poste cinicamente in essere dal sig. b. per il suo riavvicinamento elettoralistico al Vaticano dopo le condanne delle gerarchie ecclesiastiche e di gran parte del mondo cattolico per gli arcinoti suoi stravizi sessuali, la descrizione della Festa del Perdono fatta in presa diretta da Ulrichs proprio in Alaudae.

Parafrasa e traduce in proposito dal latino il Colapietra:«Nel dies reliquiarum […] l’accalcarsi del popolo, il suono della tromba, l’accensione della candela sul torrione che affianca la facciata, la lettura della bolla d’indulgenza, di nuovo gli squilli, unus sacerdotum che dall’alto del torrione mostra le reliquie a destra e a sinistra, la moltitudine inginocchiata, l’horror sacro che pervade lo stesso Ulrichs, allorché, accanto al dito di S.Giovanni, è presentata la spina della corona di Cristo […]», mettendo così ben in evidenza le degenerazioni spettacolari nel frattempo intervenute, sostanzialmente ridimensionate nella sobria edizione di quest’anno, la cui matrice spirituale ha aleggiato lungo tutto il corteo costellato dalla spettrale scenografie delle macerie.

In attesa della venuta di giorni meno tetri di quelli attuali marchiati in negativo dal sisma, è perciò auspicabile una ristampa anastatica di Alaudae con relativa traduzione, se non altro per ridisegnare  ex post la straordinaria figura di questo aquilano “ad honorem”, a suo tempo già stimato, per le sue rivoluzionarie idee, dai giovani socialisti della città gravitanti attorno alla rivista “L’Avvenire della democrazia”.

A lui ed al Persichetti si deve, tra l’altro, il lancio di una sottoscrizione internazionale per  l’erezione di un monumento dedicato a Sallustio (attualmente ubicato a Piazza Palazzo), realizzato poi dallo scultore fiorentino Cesare Zocchi, inaugurato però, per una serie contrattempi, solamente nel 1903, cioè ben 8 anni dopo la morte dell’intellettuale tedesco.

A distanza di oltre un secolo dalla scomparsa del Nostro, l’amministrazione civica un paio di anni fa gli ha dedicato l’intestazione di un piazzale nel Parco del Castello Cinquecentesco, saldando così in parte il debito d’onore contratto nei confronti di quest’antesignano dei combattenti per la conquista di basilari diritti civili. L’altra metà del pagamento del debito consiste nel dar finalmente seguito all’abortita interrogazione parlamentare del 2002 diretta all’allora Ministro dei Beni Culturali Urbani (a firma di Grillini, Vendola, Cialente, Lolli ed altri), con cui si sottolineava l’urgenza del restauro del sepolcro.

Il suo attuale più che precario stato, con l’iscrizione lapidea in latino pressoché illeggibile e l’incombente sprofondamento del tutto, impone un risolutorio intervento di consolidamento e restauro effettuabile in concomitanza dei prossimi lavori che interesseranno l’intero plesso monumentale, anch’esso messo a soqquadro dal devastante sisma che non ha guardato in faccia a niente e a nessuno.

Eppure, nonostante la desolante situazione in cui continua a versare l’intera città da ben cinque mesi, la nitida voce libertaria di Ulrichs circola ancora tra quelle ingrigite, paralizzate rovine: «Sono un sovversivo. Mi ribello contro la situazione esistente, perché ritengo sia una situazione d’ingiustizia. Combatto per la libertà dalla persecuzione e dagli insulti. Mi appello al riconoscimento dell’amore urningo. Mi appello a questo riconoscimento da parte dell’opinione pubblica e dello Stato».

Questo passo lo possiamo leggere in Invicta (1865). Da allora è trascorso quasi un secolo e mezzo.

Volare alto, per una città ed un territorio massacrati brutalmente dalla catastrofe del 6 aprile, significa rinsaldare, non solo simbolicamente, i legami storici e culturali con i suoi figli migliori, anche se adottivi, come tale deve  essere legittimamente considerato Karl Heinrich Ulrichs.

* Critico d’arte – Art Director del Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea Angelus Novus, fondato nel 1988 (L’Aquila, Via Sassa 15, ZONA ROSSA). Attualmente “naufrago” sulla costa teramana. antonio.gasbarrini@gmail.com

Assistente+Ridimensionamento-1cb.jpg

Verrà presentata da Antonio Gasbarrini, art director dell’Angelus Novus, domenica 12 luglio alle ore 17.00, presso la Tenda del Colore nella Tendopoli di Centi-Colella, l’opera di arte collettiva Global Aquilart. Questa tela monumentale di oltre 10 metri di larghezza, inaugurata lo scorso giovedì 2 luglio con un happening-performance dell’artista Anna Seccia, che da più di dieci anni svolge una ricerca innovativa sulle metodologie di insegnamento per lo sviluppo del potenziale creativo attraverso il corpo, il suono, il colore e la materia, ha coinvolto in prima persona i terremotati della tendopoli per una singolare operazione d’arte relazionale che si è protratta lungo tutta la settimana: la superficie della tela è stata suddivisa in 332 caselle in ognuna delle quali gli ospiti della tendopoli hanno avuto la possibilità di raccontare e rappresentare quello che per loro è stata l’esperienza terribile del sisma che ha colpito l’Abruzzo, avvenuto proprio alle 3.32 della terribile notte tra il 5 e il 6 aprile scorsi.
L’iniziativa, ideata dall’Associazione culturale Kaleidos (Centro culturale della creatività di Pescara) con la collaborazione museale dell’Angelus Novus dell’Aquila (Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea), ha costituito per i terremotati da una parte un progetto comune per la propria terra – dare vita insieme ad un’opera d’arte che sarà ‘virtualmente’ donata al Museo Nazionale (e quindi alla città) de L’Aquila – dall’altra la possibilità, attraverso la produzione artistica, di superare il dolore e la perdita.

In occasione della presentazione della tela, domenica 12 luglio, si terrà anche la conferenza della dott.ssa Anna Imponente, Soprintendente PSAE per l’Abruzzo, sul tema Il Museo Nazionale d’Abruzzo: situazione e prospettive.

Le due tele realizzate nel corso di Aquilabruzzo Tendatelier, Global Aquilart e Soqquadri (L’Aquila ferita), saranno poi battute ad un’asta su Internet nel mese di settembre dal leader delle aste telematiche, il Gruppo Finlloyd. L’intero ricavato sarà donato alla Croce Rossa Italiana che a sua volta ne destinerà una parte al Museo Nazionale d’Abruzzo gravemente danneggiato, e un’altra che verrà utilizzata per l’apertura di spazi-atelier a disposizione degli artisti aquilani i quali con il tragico sisma hanno perso contemporaneamente studi ed opere.

laquila .jpg

laquila 027.jpg

L’AQUILA  f.to Antonio Gasbarrini

poster-burkina-web.jpg

Caro A.ntonio, la foto di PIno Bertelli sembra fatta per il tuo sito -aantonio gasbarrini

http://www.angelusnovus.it/curricul.htm

Senza titolo-14.jpg

foto10x101.jpg

mandra termoli 012.jpgmandra termoli 026.jpgmandra termoli 013.jpg

  “Dio in Genere, Mandra Cerrone.”

      Mostra personale dell’artista Mandra Cerrone

Luogo: Archetyp’Art Gallery Via Marconi, 2 Termoli

Data: 21maggio / 4 giugno 2009

Orario di apertura: 19/21  tutti i giorni compreso festivi

Direzione artistica: Antonio Picariello

Organizzazione: Nino Barone

Segreteria: Assunta Antonacci

Inaugurazione: giovedì 21maggio 2009 ore 19.00

 Info: 329.4227383, www.criticart.it, archetypart@yahhoo.it

Mandra Stella Cerrone

risiede a Francavilla al Mare, CH

e-mail: mandracerrone@libero.it

mandracerrone.blogspot.com

mysticdriver.blogspot.com

mostre personali

2009 Archetyp’Art Gallery a cura di A. Picariello

2008 “Restyling” body art, still life, computer art.

“Se potessimo attraversare età, storie, sogni e possibilità e tornare di nuovo qui per ritrovarci? Celebreremo insieme una festa della nostra anima, passata attraverso ogni cosa e ritrovata più bella, perché più grande, come quella dell’Umanità.” Chiesa di san Giovanni Battista, Penne, a cura di A. Zimarino

2006 “ORO” Area Espò, Spoltore, PE

“Ostie psicomagiche” performance Area E-spò, Spoltore

Performance “Denaro Santo”, Lavatoio Pubblico di Popoli, PE, testimone A. Zimarino

Performance “Silent Family” c/o FM-Macchine di Montesilvano, testimone A. Zimarino

2002 “Afrodisiaco pane” mostra e pubblicazione Libreria Feltrinelli, PE (e principali città d’Italia

rassegna “L’anima del corpo”, Museo Aufidenate, Castel di Sangro, AQ

2000 “Il fanciullo che c’è in te” con F. Maffei – Museo Civico Aufidenate – Castel Di Sangro

1997 “Il Sole e la Luna” con Elio Di Blasio, Palazzo Dei Giustizieri Penne, PE

1995 “Oggi Sposi”, con Elio Di Blasio, galleria Bauta, Montorio, TE a cura di A. Martino

1994 “Montone tra il sole e la luna” Montone,TE

1991 “Introverso-Estrverso” Palazzo Sirena, Francavilla, CH

Galleria il Caso, Avezzano, AQ

Centro documentazione arte e poesia “Angelus Novus” AQ, a cura di A Gasbarrini

1987 installazione “Climax”, galleria d’arte Carducci, Pescara

1986 Galleria d’arte Carducci, Pescara e Centro Culturale G.A.P.A.S. Castel di Sangro, Aquila

mostre collettive

2009 “Dal Futurismo al Contemporaneo” Complesso dei Dioscuri al Quirinale, Roma

Chiamata alle arti- CaA zine/32 money

2008 “L’identità del segno rivelato”, Archetyp’Art Gallery-Tracker Art, Termoli, a cura di Siano, Gasbarrini, Picariello

“L’immaginazione al potere, il potere dell’immaginazione”, Angelus Novus, a cura di A. Picariello e A. Gasbarrini

“Non guarderò da un’altra parte” videodrome a cura di A. Zimarino, Spoltore

53° Premio Termoli a cura di Picariello, Dehò, Marotta

Samnium Fluxus. Museo M@M, Pietrabbomdante a cura di L. Alviani

2007 MAAAC, Nocciano (opere in permanenza)

E-video – Djambadon, Spoltore

“La sottile linea che separa le arti applicate dall’ arte”, MAAAC a cura di Ivan d’Alberto

“A partire dal pensiero” Hub, Palazzo Ferrini, PE a cura di A.Zimarino

“Semiproibiti” a cura di A. Picariello, VIII ed I Colori del Territorio, Spoltore

“La vita attiva, continuità di senso” a cura di A. Picariello, Macchiagodena, IS

“Vinart in territorio Lapio” a cura di A Picariello, Lapio, AV

“Imago Imaginis” a cura di A. Zimarino, Ortona

“Bellavista, ultima, lucidissima irriducibile” a cura di A. PicarielloSpoltore, PE

“Videodrome” a cura di A- Zimarino, Spoltore Ensemble, PE

E-spòArte 7-14-21, Area Espò, Spoltore, PE

2005 “La scabrosità dell’immagine”, Museo delle Genti d’Abruzzo, PE a cura di Paolo Dell’Elce

Grafic Biennal, Novosibirsk State Art Museum

2004 3° Biennal Internacional D’Art Gràfic 2004 – “Aqua” – St. Carles de la Ràpita, Casal Cultural “El Maset”, Spagna e Museo Michetti, Francavilla, CH

“The Artcard”, Sharjah Art Museum, United Arab Emirates

2003 “Rose’s Choice” 2° ed. Museo Internazionale della Donna nell’Arte, Scontrone, AQ a cura di Lino Alviani

“Mail-Art” Centro Culturale Il Campo, Campomarino, CB

“15 artisti, la città e la scuola” Museo delle Genti d’Abruzzo, PE a cura di Annamaria Cirillo

2002 Museo delle Arti e del Multimediale, Pietrabbondante, IS

2001 “Mail-Art” Centro Culturale Il Campo, Campomarino, CB

“L’eredità della strega” Galleria Bauta, Montorio, TE e Museo Civico Aufidenate, Castel di Sangro, AQ a cura di Mariarosa Dei svaldi

2000 “The international Biennal print & drawing exhibition”: R.O.C. Taipei,Taiwan.

“Direzioni di ricerca” Teatro D’Annunzio – Pescara a cura di Annamaria Cirillo

“The international Biennal print & drawing exhibition”: R.O.C. Taipei,Taiwan.

“Rose,s Choice” Biennale internazionale di Arte & Design, Catignano, Pe a cura di Lino Alviani

1996 Michetti Spazio, Palazzo dell’Emiciclo, Aq

1995 “Terra nera” museo laboratorio d’arte contemporanea, Milo, CT a cura di A Martino

1994 “Katalogos” Castello Cinquecentesco, AQ a cura di A. Gasbarrini

Noel Fine Art Gallery New York

West Room Gallery, Yonkers New York

“Generazioni” Palazzo Farnese, Ortona, CH

1993 Galleria Pino Mollica, Roma“60 righe 45 battute”, cronache d’arte per Il Messaggero, Angelus Novus, AQ

1992 “Avezzano 900” Avezzano, AQ

1990 “Arte Raffronto” Francavilla, e “Linee di ricerca” PE a cura di Leo Strozzieri

1989 “La mela di Eva” Castel Di Sangro-Aquila-Vasto-Chieti-Penne-Pescara a cura di A. Gasbarrini

1986 38° Premio Michetti

logo tracker.jpglogo tracker.jpglogo tracker.jpglogo tracker.jpglogo tracker.jpg

tracker08.jpgtracker08.jpg

logo tracker.jpglogo tracker.jpglogo tracker.jpglogo tracker.jpglogo tracker.jpg

13 / 14 novembre 2008
La manifestazione di quest’anno si articola in due eventi concatenati il Convegno e la mostra d’arte contemporanea che vogliono catalogare e classificare le molteplici tendenze e funzionalità dei modelli critici e visionare, contestualmente, se vi sono nuove espressività artistiche o innovativi linguaggi, in evidenza, nella produzione culturale contemporanea.
Enti Promotori
Liceo Artistico Statale “B. Jacovitti” -Termoli
Provincia di Campobasso
Comune di Termoli
Patrocinio Ufficio Scolastico Regionale del Molise
A cura di : Nino Barone , Antonio Mucciaccio, Antonio Picariello, Giuseppe Siano
Critici d’arte
Maria Vittoria Berti, Boris BROLLO, Lorenza CARIELLO, Vitaldo CONTE, Antonio DEL GUERCIO, Lucresia DONO, Laura Baldieri, Maristella Petrolo, Tiziana Peritoso, Paola FERRARIS, Antonio GASBARRINI, Dan HAULICA’, Fabio MASTROPIETRO, Mirko NOTTOLI, Antonio PICARIELLO, Vittorio RIGUZZI, Giuseppe SIANO, Roberto TERROSI, Roberto VIDALI.
Data: 13 / 14 novembre 2008
Orario: 10.00/13.00
Luogo: Aula Magna del Liceo Artistico
Informazioni: 329.4217383

L’IDENTITA’ DEL SEGNO RIVELATO
a cura di Antonio Picariello, Antonio Gasbarrini, Giuseppe Siano
Artisti
Karin ANDERSEN, ARAGON, Nino BARONE, Michele CARAFA, Domenico CARDELLA, Mandra CERRONE, Angelo COLANGELO, Cecilia FALASCA, Carlo FONTANA, Sergio LOMBARDO, Helena MANZAN, Gino MAROTTA,Vincenzo MASCIA, Luigi MASTRANGELO, Achille PACE, Gianni PEDULLA’, Michele PERI, Luciana PICCHIELLO, Massimo PULINI, Mariangela REGOGLIOSO, Valentino ROBBIO, Franco SAVIGNANO, Mario SERRA, Antonio TRAMONTANO, Jgor VERRILLI.
Data: 8 / 14 novembre 2008
Inaugurazione: giovedì 13 novembre 2008 alle ore 19.00
Orario: 18.00/20.00 G. BARONE
Luogo: Archetyp’Art Gallery via Marconi, 2 -Termoli

trac.jpgDSCN0889.jpg DSCN0890.jpgDSCN0895.jpgDSCN0926.jpgDSCN0929.jpgDSCN0940.jpgtrack08b.jpgtrack08a.jpg


http://it.youtube.com/watch?v=ch4eTM7QRI8

http://mysticdriver.blogspot.com/

CopDebord500-1.jpg

CopDebord-1.pdf

Si concluderà lunedì 14 luglio nello spazio culturale di Angelus Novus (L’Aquila, Via Sassa 15) con la presentazione del libro “GUY DEBORD: dal Superamento dell’arte alla Realizzazione della filosofia (a cura di Antonio Gasbarrini, coedizione Angelus Novus Edizioni – Massari Editore)” la lunga kermesse culturale iniziata il 21 giugno (solstizio d’estate) dedicata dell’opera cinematografica ed agli scritti teorici di uno dei più lucidi e radicali filosofi europei della seconda metà del Novecento, con la proiezione quotidiana dei suoi film (1952-1994), la tenuta di un Seminario di Studi e l’allestimento della Rassegna d’arte contemporanea di artisti abruzzesi e molisani liberamente ispirata al Maggio ’68 L’immaginazione al potere / Il potere dell’immaginazione.

http://www.angelusnovus.it/

Debordpag5[1].pdf

Nel volume sono stati pubblicati gli Atti del Seminario a cui hanno partecipato eminenti studiosi ed esperti dell’Avanguardia (Pino Bertelli / Matteo D’Ambrosio / Antonio Del Guercio / Antonio Gasbarrini / Roberto Massari / Fabio Luigi Mastropietro / Antonio Picariello / Piercesare Stagni), preceduti da un presentazione dell’Assessore alle politiche culturali del Comune dell’Aquila Anna Maria Ximenes.

Inoltre, tra le sue pagine, sarà possibile apprezzare la documentazione iconografica delle opere tutt’ora esposte all’Angelus Novus (ampiamente interpretate con un lungo saggio “a quattro mani” steso dai due critici curatori, Antonio Gasbarrini e Antonio Picariello) dei seguenti artisti:

ARDUINI / BARONE / BONANNI / CARDONE / CERRONE / COLANGELO / COLANTONI / CONTESTABILE / COSTANTINI / COSTANZO / FALASCA / FIORILLO / GIANCARLI / GIORDANO / GIANSANTE / MACOLINO MANISCALCO / MASCIA / MASTRANGELO / MELARANGELO / PELLICCIONE / / PICCHIELLO / PILÒ / ROBBIO / SAQUELLA / SECCIA / SERRA // TRAMONTANO VERRILLI / ZIBBA’.

Con la pubblicazione del volume “Guy Debord: dal Superamento dell’arte alla Realizzazione della filosofia”,

l’Omaggio dedicato al pensatore parigino (morto suicida nel 1994) dall’Associazione Culturale Angelus Novus, con il patrocinio del Comune dell’Aquila, ha avuto il merito di aver rilanciato all’attenzione della cultura italiana ed europea, l’originalità di pensiero di chi ha saputo profetizzare con un anticipo di decenni –con i suoi scritti ed il film su La società dello spettacolo –, tutte le degenerazioni antidemocratiche annidate nei gangli vitali dei massmedia (televisione in particolare), diventati sempre più strumenti manipolatori del consenso popolare.

————

INDICE

PRESENTAZIONE

Anna Maria Ximenes Guy Debord e “Le stagioni della cultura” a L’Aquila . pag. 7

Antonio Gasbarrini L’Omaggio a Guy Debord Situazionista:

resoconto d’una scelta ……………………» 9

ATTI DEL SEMINARIO DI STUDIO

Pino Bertelli Della filosofia eversiva di Guy Debord e la rivolta

della gioia dell’Internazionale Situazionista …….» 11

Fabio Mastropietro Il dio fucilato e la tecnocrazia del lutto ………..» 27

Antonio Gasbarrini Dal Superamento dell’arte alla Realizzazione

della filosofia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 37

Roberto Massari Da La società dello spettacolo ai Commentari . . . . » 47

Matteo D’Ambrosio Note sulla percezione critica dei rapporti

tra Debord e Baudrillard …………………» 57

Antonio Del Guercio Debord and Company ………………….. » 67

Piercesare Stagni Sulla filmografia d’avanguardia di Guy Debord ….» 69

Antonio Picariello Situazionismo: il tempio del sole non c’è più ……. » 75

RASSEGNA D’ARTE CONTEMPORANEA

Antonio Gasbarrini

Antonio Picariello Guy Debord …………………………» 85

Gli artisti e le opere …………………….» 97

http://www.accademiaimmagine.org/index.php/piercesare_stagni.html

http://www.photographers.it/articoli/pinobertelli.htm

http://www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_d’ambrosio+matteo-matteo_d’ambrosio.htm

http://www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_del+guercio+antonio-antonio_guercio_del.htm

http://www.enjoy.it/erre-emme/

http://www.altroversoquadernodisegnicontemporanei.org/AUTORI-mastropietro.htm

AngelusExpo2Direttive.JPGAngelusExpo2Direttive.JPGAngelusExpo2Direttive.JPG

LE RADICI CULTURALI DELLA “RIVOLUZIONE DOLCE” del MAGGIO ’68

 

Omaggio a Guy Debord Situazionista

 

L’IMMAGINAZIONE AL POTERE / IL POTERE DELL’IMMAGINAZIONE

Rassegna intergenerazionale d’arte contemporanea di artisti abruzzesi e molisani liberamente ispirata alla “rivoluzione dolce” del Maggio ‘68

a

 cura di Antonio Gasbarrini e Antonio Picariello

siamo tutti impazziti per guy debord.jpg

(opera pilò)

gasbarrini colangelo.jpg

41.jpg15.jpg18.jpg42.jpg45.jpg46.jpg47.jpg50.jpg69.jpg23.jpg71.jpg53.jpg39.jpg52.jpg 38.jpg

presentazione mostra abruzzo molise per debord

angelus novus l’aquila solstizio d’estate

http://www.angelusnovus.it/index.htm

(foto antonio tramontano)

PICar-0205.jpgPICar-0202.jpgPICar-0201.jpgPICar-0259.jpgPICar-0248.jpgPICar-0250.jpgPICar-0238.jpgPICar-0258.jpgPICar-0233.jpgPICar-0207.jpgPICar-0200.jpgPICar-0253.jpgPICar-02441.jpgPICar-0243.jpgPICar-0252.jpgPICar-0230.jpgPICar-0251.jpgPICar-0241.jpgPICar-0229.jpgPICar-0221.jpgPICar-0242.jpgPICar-0235.jpgPICar-0228.jpgPICar-0216.jpgPICar-0217.jpgPICar-0234.jpgPICar-0211.jpgPICar-0236.jpgPICar-0212.jpgPICar-0214.jpgPICar-0210.jpgPICar-0209.jpg