Helena Manzan testimonia il passaggio epocale dal  mondo analogico al silenzio della ricerca archetipale. la parola “namastié ” veicola la potenzialità magica  di riconoscimento degli spiriti: “il mio spirito riconosce il tuo spirito”. E’ in questa sensibile galassia del percepire magico che il respiro interiore dell’archetipo (amazzonico) si trasferisce nell’incontro tra “io ti avverto” e l’opera che ti contiene. Qui si tratta di arte sacra e come tale l’urlo interiore dell’artista vibra davanti alla coscienza sincronica dell’altro che respira l’opera sublime creata da una condizione ipnotica e di grado elevato entro cui   si è collocata, per automatismo magico, la forza creativa  del fuoco centrale dell’artista. Tradotta in espressività  percepibile    questa sensibile dimensione che non usa  tratteggi storici e formulazioni scientifiche,  veicola  l’ unico esclusivo linguaggio ammesso a decodificare i segni dell’arte.  L’opera  così si manifesta solo alla  predisposizione a alla sintonia modellata da parte dello spirito di chi riceve attraverso l’ottica il  sensibile archetipale messaggio vitale emesso da Helena Manzan.  A. P.