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Gian Ruggero Manzoni nasce a San Lorenzo di Lugo, in provincia di Ravenna, il 22 marzo 1957, dove vive. Poeta, narratore, teorico d’ arte e pittore, compiuti gli studi presso il Liceo Classico Trisi-Graziani di Lugo di Romagna, nel 1975 si iscrive al DAMS di Bologna, con indirizzo Spettacolo, poi Arte.
Nel 1977, causa i fatti riguardanti il cosiddetto Marzo Bolognese, per motivi politico-giudiziari, deve lasciare la città emiliana e parte volontario nell’ Esercito. Prima specialista-pioniere nel corpo del Genio Guastatori, nel dicembre del ’77 fa domanda per entrare nel Battaglione San Marco, dov’ è accettato. Reclutato dai Servizi d’ Informazione Militari (SISMI) è addestrato a Verona e Vicenza, si congeda nel 1978 col grado di sergente.
Tornato alla vita civile, ripresi gli studi, si presta ai mestieri più disparati: dj, agente pubblicitario, venditore di barche a vela e motoscafi da competizione, poi rappresentante di rivestimenti in ceramica, venditore di pavimenti in legno, operatore culturale per l’ Associazionismo, speaker radiofonico, barman. In questo periodo sono molti i viaggi che fa in Europa, di solito in camion, accompagnando gli autisti di linea. Soggiorna a Parigi, Amburgo, Berlino, Marsiglia, Bruxelles, Londra, Barcellona, Praga, Kiev.
Nel 1980, in seguito all’attentato alla Stazione di Bologna, è richiamato dall’ Esercito perché sottufficiale appartenente ai Corpi Speciali. Ritornato a San Lorenzo riprendono i viaggi per l’ Europa. In particolare si reca in Olanda e in Belgio, dall’ amico Emilio Dalmonte, e in Germania. Nel 1986 parte per gli Stati Uniti dove, a Los Angeles, è ospitato dal poeta Paul Vangelisti. Nel 1988 è a Cuba.
Nel 1989 vede crollare il Muro di Berlino. Nel 1990 muore suo padre. Entra in una profonda crisi esistenziale (è in questo periodo che si avvicina agli scritti di Emile Cioran e di Alda Merini, con la quale poi s’incontrerà nel 2001). Dal 1990 al 1995, per chiamata, in seguito ai meriti artistici acquisiti nel campo delle Arti Visive, insegna Storia dell’ Arte, del Costume e dello Stile presso l’ Accademia di Belle Arti di Urbino.
Nella Pasqua del 1994, sebbene superati i limiti d’ età per un richiamo, accetta di andare in Bosnja, destinazione Sarajevo, come informatore per l’ Esercito Italiano.
Partecipa agli scontri armati avvenuti a Zenica, cittadina poco a nord di Sarajevo. Dopo varie traversie riesce a tornare in Italia. Riprende l’ insegnamento ad Urbino.
Colpito dal Morbo di Crohn, lasciato l’insegnamento fisso, ora lavora come docente a contratto tenendo seminari sui rapporti che sono intercorsi tra Letteratura e Arti Visive dalla Rivoluzione Francese ai giorni nostri.
Ama abitare in provincia e, come di solito dice, “dell’ uomo di provincia possiede tutti i difetti, ma anche tutti i pregi”.