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Oggi intorno all’Anfiteatro romano del I sec. d.C.  C’è un forte  vento del Nord che gira. Casa mia poggia giusto al centro di entrambi. Mi piace il vento del Nord e anche questi ruderi di duemila anni. Così ho deciso di scrivere una sorta di diario della mancanza come un libro mastro del mugnaio dove per la memoria futura si ha necessità di segnare tutte le sottrazioni al macinato e che in qualche modo diventano il segreto da confessare solo in punta di morte ai figli. Be qui, io non credo di stare a remare in punta di morte, ma con tutte queste macchine che girano ad alta velocità sulle strade, non si sa mai….meglio lasciare un segno di cattiveria narrando di personaggi, “gli artisti” della tarde che volentieri manderei all’inferno a rinfrescare i loro asciutti pennelli (= cervellino creativo). Se fossi Politi, nel senso se avessi il suo magnifico carattere, tradurrei questo compito con le parole appropriate in sua dote profonda: “ andate a fare in culo, pezzi di merda in siccità di ricerca, capaci solo di  sporcare tele e pavimenti con il lecchinaggio delle vostre lingue morte”. Ma io non sono Politi e mi diverto a scrivere storie. Non c’è bisogno di partire da molto lontano e due lustri, per cominciare, possono bastare. (UNO) Ettore Fra…casso, un ragazzino con il moccolo che mi ha tenuto impegnata un’intera estate per costruirgli la sua prima presentazione. Sotto la voce: ho bisogno di lei professore, mi aiuti, l’artistucolo si è spronato la carriera.  Gli ho trovato la galleria, gli ho dato il tema il titolo e la linea critica. Lui mi è ritornato con un tradimento dei più feroci che io abbia mai ricevuto in tutto il mio oltre mezzo secolo di vita. Bene, volete acquistare le sue opere? Bene. Io le mie (sue) le ho gettate nella monnezza perché portavano  sfiga.