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Ho incontrato Francesco Prisco, giornalista per Il sole 24 ore, autore di “Psychedelicon” edito da Guida per la collana Lettere Italiane. Il testo, letto in meno di due ore, presentato con l’autore ad una qualificata attenda platea, ha aperto interessanti conversazioni e stimoli riguardo al modo con cui riappaiono, sebbene sotto forma di romanzo, i modelli comportamentali attivi in Europa e in America, alla fine degli anni sessanta. L’opera è la trasposizione del Satyricon di Petronio nell’ambiente dei Freak e degli Hippie nell’estate del 1969 a Londra. L’intuito profondo e il preciso stile di Francesco Prisco, rivelato, probabilmente, dalla qualità classica degli studi di base e dalla eccellente formazione universitaria, traspone la struttura narrativa individuata nella antica opera, scritta probabilmente nel primo secolo d.C. e attribuita, non senza perplessità, a Petronio; personaggio raffinato, amante della bella vita, che, grazie alle sue particolari qualità e alla profonda cultura diventò uno dei pochi intimi di Nerone, e, non a caso, nominato a corte con il soprannome di “arbitro del buon gusto”, traspone, dicevo, Prisco con Psychedelicon, tutto il corredo dell’antico personaggio al passato prossimo della nostra immediata contemporaneità. Se nel romanzo di Petronio, Encolpio è un giovanotto di buona cultura, intenditore di lettere, intellettualmente ben dotato e sensibile alle arti; grande sfaccendato e anche un po’ delinquente e Gitone è un sedicenne piuttosto belloccio, di aspetto femmineo e Ascilto, loro compagno di avventure, è un giovane grossolano e violento e Eumolpo è un ex soldato, maturo, e senza mai un soldo in tasca, qui Encolpio diventa un musicista italiano che sogna di incidere l’album d’esordio, Gitone un giornalista di riviste indipendenti, Ascilto uno spacciatore privo di scrupoli, e Eumolpo un alienato poeta Beat. Gli anni sessanta, i delicati anni della libera ideologia muovono e articolano questi personaggi tra le vicende essenziali e cardiache del tempo psichedelizzato di quel periodo. Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan e Jimi Hendrix, il Free Cinema di Richard Lester, la Pop Art di Andy Warhol, il movimento contro la guerra in Vietnam, il Manchester United di George Best ed il massacro di Cielo Drive, riportano il nostro amore per il tempo che in qualche modo ci ha formato. Così rivivono gli amati Jimi Hendrix, Experience, The Band, Donovan i Cream… “Immaginati una barca su un fiume, con alberi di madarino e cieli di marmellata, qualcuno ti chiama, tu rispondi lentamente, una ragazza con gli occhi di caleidoscopio , fiori di cellophane di giallo e verde torreggiano sulla tua testa, cerchi la ragazza col sole negli occhi e lei se n’è andata”.