Gennaio 2011


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alessandro merlanti resta affascinato dagli oggetti della tecno industriale;  archeologia  del xx secolo che riesce a folgorarlo. riproduce l’ossessione dello sguardo, la meraviglia innocente di chi ama la meccanica tanto da farne una  modella con tanto di anima da riprendere in scala uno a uno, dipingerla aggiungendo parti tridimensionali riprodotte con fedeltà del pensiero che prega: signore dacci la forma bella dell’industria meccanica. le locomotive di un tempo, gli estintori silenziosi nelle sale di lavoro. signore rimetti il cuore umano alle cose che hanno anima forma, e funzionalità di un tempo.

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Luogo:  Sala conferenze Hotel Castello L’Aquila
Giovedì 27 gennaio 2011, 17.00.00
Ruotante attorno al caso letterario -politico dell’INDIGNEZ VOUS!, l’incontro dibattito

“LA DIASPORA DEI TERREMOTATI AQUILANI. Rassegnazione, indignazione o rivoluzione”

promosso dal Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea, con la collaborazione dell’ Associazione Culturale onlus “Cittadini per i Cittadini” dell’Aquila, cercherà di fare il punto sulla situazione etico-sociale della comunità aquilana stravolta dal catastrofico sisma del 6 aprile.

Scritto dall’ultranoventenne Stéphan Hessel per le edizioni Indigène di Montpellier, già alla decima ristampa con circa un milione di copie vendute, il pamphlet INDIGNEZ-VOUS! non ancora edito in Italia, sarà presentato in prima nazionale da Antonio Gasbarrini che metterà in rilievo la perfetta assonanza tra l’appello all’ “indignazione attiva” rivolto dall’intellettuale franco-tedesco ai giovani francesi e quella corale dei cittadini aquilani, riassumibile nella parola d’ordine “NOI ALLE 3e32 NON RIDEVAMO”

Questi i titoli dei capitoletti:
– Le motif de la résistance, c’est l’indignation –
– Deux visions de l’histoire
– L’indifférence: la pire des attitudes
– Mon indignation à propos de la Palestine
– La non-violence, le chemin que nous devons apprendre à suivre
– Pour une insurrection pacifique)

I continui richiami di Hessel alla Resistenza antinazista in Francia e alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (alla cui redazione ha partecipato attivamente), faranno da filo conduttore all’intero incontro-dibattito.

A seguire la proiezione del cortometraggio di Luca Cococcetta “MI FA MALE” (sceneggiatura di Bonifacio Liris, 17’ circa) in cui un cittadino aquilano terremotato, ripreso davanti ad uno specchio e nella desolazione più totale, vive e rivive i momenti più acuti della sua indignazione, ma anche la speranza (Hessel insiste molto su questa parola, contrapponendola all’esasperazione), di un rinnovato rapporto dialettico tra un io perdente ed un noi vincente.

Marcello Gallucci riattualizzerà il substrato etico-ideologico del libro “L’Universo concentrazionario” (scritto negli anni Sessanta, ma pubblicato in Italia solamente in quelli Novanta), di un altro intellettuale francese, Daniel Rousset, ampliando la portata della sua analisi condotta per i lager nazisti, ai gulag staliniani e, ai giorni nostri, alle militarizzate tendopoli aquilane.

Spetterà al giovane Federico D’Orazio ricapitolare i momenti più salienti dell’indignazione aquilana incarnata simbolicamente da il Popolo delle Carriole (abbattimento delle grate della zona rossa, rimozione delle macerie, occupazione dell’autostrada, marcia su Roma, occupazione della sede della Giunta regionale abruzzese, SOS macerie di democrazia, ecc. ecc.).

La testimonianza scritta di uno delle decine e decine di migliaia di giovani indignati, coinvolti nella rivoluzione pacifica tuttora in corso in Tunisia, sarà data con la lettura di alcuni brani della corrispondenza scambiata sul social network con la cittadina aquilana A. C., molto attiva all’interno del Popolo delle Carriole e dell’Assemblea cittadina in Piazza Duomo.

Alvaro Jovannitti e Fabio Ecca dal canto loro, riannodandosi alla tesi di fondo sostenuta da Stéphan Essel sulla stretta connessione esistente tra l’indignazione e un solidale impegno civico, parleranno rispettivamente della Resistenza antinazista a L’Aquila e dell’attualità della Costituzione italiana ai giorni nostri.

La mostra di testi ed immagini documentanti le aberrazione della Shoah, curata da Alberto Aleandri con l’esposizione di una serie di pannelli, sarà un utile occasione per i visitatori per ripercorrere memorialmente una delle più orribili pagine dell’intera storia del Novecento.

A conclusione dell’incontro-dibattito, coordinato da Pina Lauria, sarà data lettura di una poesia scritta da uno dei 9 giovani martiri aquilani trucidati dai nazisti alle Casermette dell’Aquila il 23 settembre del 1943, idealmente dedicata, per la sua stringente attualità, al “coetaneo” Hessel.Mostra tutto

http://www.aldoborgonzoni.com/

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Fra due anni, nel 2013, sarà celebrato il centenario della nascita di Aldo Borgonzoni, pittore tra i più significativi dell’arte iconica italiana del novecento, assai noto per essere stato interprete, con mirabili cicli pittorici delle problematiche sociali ed ecclesiastiche del dopoguerra. Ci si riferisce in particolare alla suite di opere sul tema delle mondine e sul Concilio Vaticano II. Il grande maestro, di cui Arturo Carlo Quintavalle ha scritto essere uno dei maggiori esponenti della pittura realista in Europa, con una singolare interazione tra espressionismo tedesco e pittura informale portata avanti dal suo amico ed estimato Francesco Arcangeli, ebbe nel dopoguerra stretti e significativi rapporti e frequentazioni con l’Abruzzo e le Marche.

Ora, in occasione della mostra “La materia nello spazio urbano” con 40 artisti, allestita da Antonio Picariello per ricordare Elio Di Blasio al Mediamuseum di Pescara di cui la nostra rivista si è occupata con un ampio servizio nella quale era stato incluso anche Borgonzoni , è maturata l’idea di proporre uno studio approfondito proprio in vista del centenario del 2013 sui rapporti di Aldo Borgonzoni con il territorio marchigiano e abruzzese. A questo proposito vanno ricordate le numerose mostre allestite al pittore bolognese dalla Galleria Margutta di Pescara, la monografia edita da Artechiara sempre di Pescara con saggi critici di Leo Strozzieri e Maria Augusta Baitello, le partecipazioni alla Biennale d’Arte Sacra di San Gabriele e alla Triennale di Celano; per quanto riguarda la Marche un interesse particolare deve essere riservato alle monografie per le edizioni Nuova Foglio di Giorgio Cegna, fondatore dell’Accademia di Macerata, ai saggi storici di Armando Ginesi, Carlo Bugatti del Museo d’Arte Contemporanea di Senigallia, e da ultimo dell’indimenticato magnifico rettore dell’università di Urbino Carlo Bo.

L’idea di studiare i proficui rapporti di Borgonzoni con le due regioni avanzata, come detto, dal critico molisano Picariello, è stata fatta propria dall’Archivio e Centro Studi Aldo Borgonzoni che ha sede in Bologna a suo tempo fondata da Alfonsina e Giambattista Borgonzoni; l’archivio metterà a disposizione di coloro che intenderanno partecipare alla realizzazione del progetto che dovrà culminare in una grande rassegna antologica in due città di Abruzzo e Marche, il materiale documentario, libri, articoli, fotografie, ecc. in possesso.

Si pregano pertanto i critici, le istituzioni e i collezionisti, disponibili ad aderire all’iniziativa di inviare all’Archivio la documentazione cartacea e video esistente sull’argomento.

Chi scrive ritiene particolarmente interessante questo progetto espositivo al quale darà entusiasticamente la sua collaborazione, vuoi per onorare la memoria di un amico, vuoi perché Borgonzoni è stato tra i pochissimi artisti della cosiddetta area di sinistra in grado di promuovere un fattivo dialogo con la cultura cattolica. Memorabili a questo proposito i suoi incontri con il cardinal Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna, grande amico del maestro. Un esempio, il suo, di ecumenismo laico, se così vogliamo chiamarlo, che ci ha fatto comprendere come i principi del comunismo (quello genuino e non quello applicato storicamente) non siano poi così lontani dal messaggio evangelico.

. Questo un succinto profilo biografico di Borgonzoni: nato a Medicina (BO) nel 1913, alla fine degli anni ’30 è tra i pittori operanti entro l’esperienza espressionista, praticata a Roma e Milano dai colleghi della Scuola Romana e Corrente. Nel 1941 in occasione del Premio Bergamo conosce Guttuso, Cassinari, Migneco e Morlotti. Nell’ambiente artistico bolognese è assiduo frequentatore della Galleria di Cronache insieme a Corsi, Mandelli, Rossi, Minguzzi; qui tiene nel 1946 la sua prima personale. L’anno successivo lo troviamo a Parigi con Mandelli, sicché la sua pittura si evolve in chiave neocubista. Impegnato politicamente a sinistra, come ben si evidenzia nel ciclo di opere sulle mondine, nel ’57 soggiorna a Mosca, mentre nel decennio successivo comincia ad eseguire le stupende opere del ciclo sul Vaticano II. Seguiranno opere legate ai temi virgiliani, dedicandosi in particolare ad un significativo studio su “La Boje”, la terra del Po. Si è spento nel 2004 dopo lunga malattia. Numerose le monografie sulla sua opera con saggi dei massimi critici italiani: in occasione dell’inaugurazione della mostra “La donazione Aldo Borgonzoni” tenutasi nell’aprile del 2003 è uscito il primo volume del catalogo generale dei disegni e tecniche miste. Va ricordato che l’artista fu eccellente nel disegno, anzi forse le opere sue più riuscite sono proprio quelle in cui la formatività del segno, sempre fluente e spedito, è resa splendidamente apologetica.

ARCHIVIO E CENTRO STUDI ALDO BORGONZONI

http://www.arsvalue.com/webapp/ars_eventi/dettaglio_opera.aspx?evn=12897045&opr=12897653&rac=12897047&art=12790123&st=25

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(altro…)

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La felicità è autentica solo quando è condivisa.

Tommaso Ausili – The Hidden Death (Slaughterhouse)

Tommaso Ausili ha vinto il Sony World Photography Award nella categoria “Vita contemporanea”, con la serie “The Hidden Death” (la morte nascosta), dedicata all’uccisione degli animali nei mattatoi.

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Winners gallery 2010 (World Press Photo of the Year 2009)

Molto belle le foto di quest’anno, non vedo l’ora di prendere il catalogo.
Ci sono anche diversi italiani.

Questa serie di Tommaso Ausili mi ha colpito molto, mi ha fatto tornare in mente la serie “Mattatoio” di Mario Giacomelli del 1961, realizzata nei macelli comunali di Senigallia, di cui disse:

“Serie iniziata e finita in pochi minuti per il grido spaventato, pauroso dei poveri impotenti animali che mi hanno straziato l’anima e mi hanno portato a scappare da quel posto maledetto.”
(verso di una stampa della serie)

“Al mattatoio volevo capire da vicino come avveniva l’uccisione delle bestie, perchè il solo pensarci mi metteva tristezza. Al maiale io sapevo che tagliavano la gola, ho visto invece che lo colpiscono alla tempia, in fronte, qui, con una rivoltella e allora stramazzavano al suolo; gli tiravano su le gambe con un colpo e poi… tan! Ma non è questo che mi ha messo paura.
Da sopra buttavano giù i maiali, si vede nelle fotografie; dal camioncino che avevano scivolavano giù, così. Li vedevo da dove stavo a fotografare. I maiali, poverini, si mettevano, se questo è il muro, con la testa a ventaglio , così: qui c’era la testa di uno, qui la testa di un altro, come un ventaglio… E gridavano, con una tale forza! Questo fatto mi ha messo un tale male dentro l’anima che ho preso e sono fuggito subito, di corsa.
Mi sembrava che capissero proprio. Capiscono: un uomo con un bastone e una grossa corda non riusciva a tenere ferma una mucca che stavano portando dentro per ucciderla; per fortuna era legata con la corda, perchè se no sarebbe fuggita! Mica ce la facevano a tenerla! Solo dopo è riuscito a darle una legata; c’erano dei pali di ferro, l’ha legata lì. Non ci riusciva perchè lo senti che loro sanno che le uccidono. Gridano proprio, non vogliono. Quello dei maiali era proprio un grido… Sai quando i bambini piccoli tutto ad un tratto si mettono a piangere? Mi ha fatto così male il cuore che ho preso e ho detto: basta, vado via, non voglio saperne più niente.
Potevo ritornare, conoscevo chi ci lavorava, avevo il permesso, ma non sono tornato più, non ne ho più avuto il coraggio.”
(dalla lunga conversazione di Mario Giacomelli con Simona Guerra)

(altro…)

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PANOPTICON

INDICE DEL LIBRO

STORIA DELL’ARTE, VANITA’  e  LADRI DI GALLINE

DEFINIZIONE DI ARTISTA

DEFINIZIONE DI CRITICO

DEFINIZIONE DI ARTIGIANO

DEFINIZIONE DI GIORNALISTA

DEFINIZIONE DI POLITICO

DEFINIZIONE DI ESTETICA

DEFINIZIONE DI DOCENTE UNIVERSITARIO

DEFINIZIONE DI CRITICO MILITANTE

DEFINIZIONE DI SCRITTORE

DEFINIZIONE DI MOVIMENTO

DEFINIZIONE DI ARTE SACRA

CAMPOBASSO

 TERMOLI

CAMPOMARINO

CASACALENDA

VENAFRO

AGNONE

LARINO

SANTA CROCE DI MAGLIANO

NAPOLI

PESCARA

BOLOGNA

CESENATICO

RIMINI

SAVIGNANO

ROMA

TORINO

SALERNO

AVELLINO

MILANO

ISERNIA

EUROPA

SUD AMERICA

AFRICA

LETTERATURA ARTISTICA

RIVISTE E EDITORI PEREPE’

BIBLIOGRAFIE RAGIONATE

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