Giugno 2007


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DATI OPERA

Autore Gaetano Di Francesco

Senza titolo, 2006 cm H180XL60XP60

mosaico ceramica bianco e nero, cm2x2

struttura e base in ferro e meccanismo rotante

 

 

TESTO

Nella storia degli uomini bene-male, si rincorrono senza tregua, l’argomento è talmente atavico della dimensione umana da far apparire la sua discussione, al contempo: inutile ed indispensabile, oggettiva e soggettiva, accidentale ed intenzionale. Del resto basta sollevare lo sguardo dal proprio punto di vista per un attimo, prendere le distanze da se, allungare la prospettiva e si può confondersi tra l’uno e l’altro.

Dall’originaria idea del bene come fonte di verità e di conoscenza, il bene è diventato l’essere perfetto che s’identifica con Dio luogo dell’eterno contrapposto al male luogo del relativo. Ancora il bene è luogo della felicità ovvero fine ultimo di ogni azione e pensiero umano. Più avanti nel tempo il Bene non è desiderato perché è il bene, ma è ritenuto bene perché è oggetto del desiderio, a partire dalla necessità della volontà buona, determinata secondo una legge morale universale, ed il male incurabile è il fanatismo che sta alla superstizione come il delirio sta alla febbre e il furore alla collera, il solo rimedio a questa malattia epidemica è lo spirito filosofico, il quale, diffuso pazientemente da uomo a uomo, finirà per addolcire i costumi dell’umanità, e per prevenire gli accessi del male.

Nel contemporaneo globalizzazione, multiculturalismo, hanno forse complicato ulteriormente il rapporto tra bene e male, la dove la sopraggiunta urgenza di comprendere molteplici punti di vista, rende sempre più sottile la linea di confine tra le due dimensioni.

Nella disincantata, rigorosa sintesi visiva dell’opera, tutta la storia viene compresa ed espressa in una frazione di secondo, bene e male sono vicinissimi, anzi contrapposti, basta un secondo per girare il punto di vista e ci troviamo di fronte l’altro, il bene o il male. Eppure da un punto di vista dell’uno, l’altro è inaccessibile, inimmaginabile perchè nascosto dal primo. Ancora il movimento confonde fino all’estremo d’illeggibilità del problema, qualunque esso sia, e comprende in questo la necessaria ineluttabilità di con-tenere le molteplici identità sociali ma anche individuali. Ha un senso chiudere il discorso?

 

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Progetto per
SEMIPROIBITI
VIII ed I Colori Del Territorio, Spoltore

LABIRINTO IN GIOCO; ARTE VOCE DELLA NATURA
A cura di Antonio PICARIELLO

Autore Mandra Cerrone
Titolo: Frutto Proibito – erotic fashion apple
Frutto proibito è ancora in fase di sperimentazione (soluzioni tecniche e incisività del concept).

Presumibilmente sarà un’installazione composta di tre elementi portanti

° Mele con sulla buccia immagini erotiche, assolutamente commestibili
Proseguendo nella ricerca iniziata con le Ostie offro di nuovo del cibo psicomagico; attraverso il simbolismo della mela, reso più esplicito dall’ immagine che veicola, possiamo, mangiandone, integrare il peccato, la colpa, le proibizioni.

° “il giardino dell’Eden” testo tratto da “la malattia la trappola dell’eros” di Gabriella Mereu
Lo esporrò perché secondo me, rileva perfettamente la fine differenza tra bene e male, (Eros e Lucifero)…

° Un ’”urna” (potrebbe essere un bozzolo in cartapesta dorata).
In cambio della mela invito i visitatori a rivelarmi in forma anonima il loro “frutto proibito” attraverso bigliettini predisposti da inserire nell’urna; pensavo a un bozzolo perché è possibile che si trasformino … non so, in farfalle.

Appunti

Il Frutto proibito della conoscenza
“…qualora voi ne mangiaste, vi si aprirebbero gli occhi e diventereste come Dio, acquistando la conoscenza del bene e del male…”
Continuo a lavorare sul “processo”, a individuare “strumenti”.
Continuano le operazioni metaforiche sul corpo fisico.
Desidero la partecipazione del pubblico, lo invito a condividere ciò che esperisco nella mia vita personale pur toccando temi sociali, religiosi, spirituali.
Lo invito nella mia ricerca di bellezza, che è l’incontro con il divino.
E a rivelarmi qualcosa che non so, un segreto, un desiderio-paura.

Il testo di Gabriella Mereu è lo specchio poetico del nostro oscillante libero arbitrio:
Eros è giusto Lucifero morale / Eros crea Lucifero copia / Eros è in tutto Lucifero in noi

«Molte volte si è portati a pensare troppo al peccato originale, dimenticando l’originale innocenza ». (papa Innocenzo III per Franco Zeffirelli)

Eros, immagini.
Ho chiesto, interrogato; il peccato e le proibizioni si legano al sesso.
L’energia sessuale ha una ragione divina; questa energia è puro potere, pura medicina, è curativa, fa miracoli, dà libertà, è per questo che viene continuamente repressa dal sistema sociale e dalla famiglia.

E’ un gioco, labirintico.
Ho creduto di essere Arianna sull’isola deserta.
Cambiando punto di vista divento Dedalo “…il simbolo dell’artista scienziato, quell’essere curiosamente disinteressato e quasi diabolico, superiore ai giudizi della società, che agisce non secondo la morale del suo tempo ma secondo quella della sua arte. Egli è l’eroe della libertà di pensiero…
E così noi possiamo rivolgerci a lui, come fece Arianna. Il lino per il suo filo egli l’ha raccolto nei campi dell’umana attività creatrice. Nel taglio, nella scelta, nella filatura di quel lino strettamente ritorto sono condensati secoli di diligente lavoro di innumerevoli esseri.”
Ma anch’io sono in viaggio, come tutti gli eroi.
“…noi dobbiamo soltanto seguire il filo svolto dall’eroe. E dove avevamo creduto di trovare un mostro troveremo un dio, dove avevamo previsto di uccidere ci uccideremo, dove credevamo di dover proseguire, troveremo il centro della nostra esistenza, dove avevamo creduto d’essere soli troveremo tutta l’umanità”
(L’eroe dai mille volti, J. Campbell)

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Manifestazione culturale

“I Colori del Territorio – Semiproibiti”

10-15 luglio 2007

mercoledì 4 luglio

h 12,00 Regione Abruzzo – Pescara

Conferenza Stampa

martedì 10 luglio

h 14,00-18,00 – Società Operaia di Mutuo Soccorso- Piazza D’Albenzio

Stage ” PERFORMANCE -BUTOH

a cura di Pier Paolo Koss

stage di 12 ore in tre parti – orario 14,00 alle 18,00

massimo 20 persone, con una minima esperienza

di lavoro sul corpo performativo.

h 19,00-21,00 –Area E-spò

Laboratorio di tamburello a cornice

a cura di Davide Conte

h 21,00-23,00 – Belvedere in Via Dietro le Mura

Laboratorio di danza: Pizzica-Pizzica

Viaggio nella cultura, nelle tradizioni musicali e coreutiche del Salento

A cura di Franca Tarantino – Nuova Compagnia di Canto Popolare

h 23,00-24,00 – Belvedere in Via Dietro le Mura

musica e balli

mercoledì 11 luglio

h 14,00-18,00 Società Operaia di Mutuo Soccorso- Piazza D’Albenzio

Stage ” PERFORMANCE -BUTOH

a cura di Pier Paolo Koss

h 19,00-21,00 –Area E-spò

Laboratorio di tamburello a cornice

a cura di Davide Conte

h 21,00-23,00- Belvedere in Via Dietro le Mura

Laboratorio di danza: Pizzica-Pizzica

Viaggio nella cultura, nelle tradizioni musicali e coreutiche del Salento

A cura di Franca Tarantino – Nuova Compagnia di Canto Popolare

h 23,00-24,00 – Belvedere in Via Dietro le Mura

musica e balli

giovedì 12 luglio

h 14,00-18,00 Società Operaia di Mutuo Soccorso- Piazza D’Albenzio

Stage ” PERFORMANCE -BUTOH

a cura di Pier Paolo Koss

h 18,30- Biblioteca Comunale in via Dietro le Mura

Presentazione delle iniziative

Interverranno esponenti di rilievo delle istituzioni patrocinanti la manifestazione, rappresentanti delle associazioni, critici d’arte, artisti e curatori dei vari settori della manifestazione.

Presentazione della pubblicazione “Semiproibiti”

Aperitivo

Settore tradizione popolare

h 20,30- Casa della Cultura in Via del Corso

L’abito tradizionale in Abruzzo tra ‘700 e l’Unità d’Italia.

a cura di Francesco Stoppa

e Maria Concetta Nicolai

Settore arte

ore 21,30 Inaugurazione delle istallazioni d’arte nel Centro Storico

Labirinto in gioco: arte voce della natura

a cura di Antonio Picariello

artisti:

Gianni Pedullà, Angelo Colangelo, Mandra Cerrone, Modusmediandi , Cecilia Falasca,  Mario Serra, Ernesto Saquella, Nicola Macolino, Vincenzo Mascia, Macchiagodena Vanni, Luciana Picchiello, Antonio Laurelli, Franco Valente, Edoardo Iaccheo, Gaetano Di Francesco, Marco Cardini, Karin Andersen

h 22,30 – Società Operaia di Mutuo Soccorso –Piazza D’Albenzio

PIERPAOLO KOSS “SHADOW of TIME “

Performance e Video Installazione di PierPaolo Koss

Musiche ed eseguzione di Andrea Mazzone

venerdì 13 luglio – Largo S.Giovanni

h 18,00 – Belvedere in Via Dietro le Mura

Laboratorio di Geo-storia “Il quartiere 2: paesaggio e memoria”

Scuola Media “B.Croce” di Pescara

a cura di Maria Geni Rossi

Festa dei laboratori di musica e danza tradizionale abruzzese

con Francesco Stoppa e Adorino Graziani

con la partecipazione del

Laboratorio Tradizioni d’Abruzzo aps Lu Ramajettë

h 20,30 Area E-spò in Via Dietro le Mura

Incontro con i laboratori di Spoltore e

corteo per le vie del Centro Storico

h 21,30 – Belvedere in Via Dietro le Mura

Musiche e danze popolari Abruzzesi

sabato 14 luglio

h 18,00 – Azienda Agricola La Quagliera

La Rete degli Agricoltori Custodi

a cura di Ferdinando Renzetti

Incontro per il diritto all’alimentazione libera e sana

domenica 15 luglio

h 18,00-20,00 –Area E-spò

Laboratorio di tamburello a cornice

a cura di Davide Conte

h 18,00-20,00 – Belvedere in Via Dietro le Mura

Laboratorio di danza: Pizzica-Pizzica

Viaggio nella cultura, nelle tradizioni musicali e coreutiche del Salento

A cura di Franca Tarantino – Nuova Compagnia di Canto Popolare

h 21,00 – Piazza D’Albenzio

Concerto

Ensemble dell’Orchestra Italica di Tamburi a Cornice

h 23,00 in poi- Piazza D’Albenzio

Musiche e danze popolari Salentine

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mangiare e bere: per tutta la durata della manifestazione saranno funzionanti

stand gastronomici con prodotti locali

dormire: in agriturismo o b&b

mare: a 5 km, in stabilimenti o spiaggia libera, facilmente raggiungibile anche

con mezzo pubblico.

Direzione artistica: Edgardo Cotellucci

Coordinamento generale: Elisabetta Di Luca, Donatella Perpetua, Lorena Tatonetti, Gregorio Fresa, Prisca Montani, Enia Pacifico, Mario Piscione,Pino Petraccia,Tiziano Tatonetti

Coordinamento settore arte: Maria Jenie Rossi,Cecilia Falasco,Mandra Cerrone,Angelo Colangelo,Peppe Cocca,Ottavio Perpetua,Stafano D’Ettorre

Segreteria: Sandra Spadaccini,Stefania Petraccia

Addetto stampa: Ivan D’Alberto, Ida Icone

Info e documentazione: Area E-spò Via Dietro Le Mura 16/1 Spoltore

WWW.icoloridelterritorio.org

Tel. e info.:Edgardo 338 5619192 – Sandra 328 1281836 – Ida 349 4043952

fax 085 4962511

Con il patrocinio: Città di Spoltore

Pres. del Consiglio Città di Pescara

Provincia di Pescara

Regione Abruzzo

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L’arte morirà” uccisa dal dominio della tecnica.
Il rapido declino dell’orizzonte umanistico determinato dalla tecnica che, non proponendosi alcun fine, estingue ogni possibile reperimento di senso –
La tecnica, oggi trionfa, portandosi dietro le tragiche conseguenze.
Il ritorno dell’uomo alla verità del suo essere come fattore decisivo per il superamento dell’”insignificante” è necessario.La tecnica non prenderà mai il posto dell’arte e della sua rivelazione . La tecnica ha preso posto solo del suo dio. Svegliamoci! Consapevoli,della necessità umana, che rifugge spontaneamente dalle false certezze. L’arte deve guardare alla tecnica come a ogni altra realtà considerandola uno strumento del quale l’uomo può servirsene nel bene e nel male”.

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COMUNICATO STAMPA

Riapre il “Cinema Roma” a Casacalenda.

Con “C’eravamo tanto amati” di Scola torna in funzione dopo trent’anni il vecchio proiettore. E MoliseCinema sta realizzando un documentario sulla  storia della sala.

Mercoledì 20 giugno, ore 21, Piazza Vittorio Emanuele

Mercoledì 20 giugno, alle ore 21, in piazza Vittorio Emanuele, riaprirà per una sera il “Cinema Roma” di Casacalenda, quasi trent’anni dopo l’ultima chiusura. Per l’occasione verrà proiettato un grande film italiano degli anni ’70: C’eravamo tanto amati, di Ettore Scola, con Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli e Aldo Fabrizi.

La pellicola scorrerà sullo schermo grazie al vecchio proiettore della sala che l’associazione MoliseCinema ha recuperato e restaurato. Si tratta di una macchina di “modernariato” degli anni ’50, illuminata da speciali carboncini e dotata di un amplificatore valvolare di altri tempi. Il proiezionista della serata sarà Salvatore Di Lalla, figlio di Peppino, storico gestore del “Cinema Roma”, che per tanti anni ha aiutato il padre nella conduzione della struttura.

L’evento è  un’anteprima della quinta edizione del festival MoliseCinema, che si svolgerà dal 31 luglio al 5 agosto prossimi, e che nel suo programma, oltre lungometraggi, cortometraggi ed eventi speciali,  presenterà, nella sezione “girare il Molise”, anche un documentario sulla storia del cinema di Casacalenda, realizzato con interviste agli abitanti del paese e immagini d’epoca.

Il Cinema fu portato a Casacalenda già negli anni 20’ con i celebri titoli di Charlie Chaplin e del cinema muto, ed era collocato nell’antico teatro in pietra del paese in “Terravecchia”. Passò poi attraverso il cinema dei telefoni bianchi, il neorealismo, la commedia all’italiana, fece conoscere i grandi film americani, di genere e d’avventura, ed è stato aperto fino agli inizi degli anni ’80.  Fu soprattutto tra gli anni 50’ e 60’ che ebbe il suo massimo successo, quando fu costruito il “Cinema Roma” nella parte nuova di Casacalenda che era costantemente affollato anche da abitanti dei paesi vicini.

“La riapertura per una sera del Cinema Roma è un evento simbolico di grande importanza – dice il presidente dell’associazione MoliseCinema Federico Pommier Vincelli – non solo per Casacalenda ma per tutti i paesi del Molise. Il nostro festival infatti è nato proprio con l’obiettivo di riportare il cinema nei piccoli centri, nella convinzione che questo sia un segnale di rinascita civile e culturale per le nostre comunità. Speriamo che a questa prima proiezione ne seguano tante altre e che si possano riaprire i cinema, i teatri e gli spazi per la cultura in tutta la regione”.

L’iniziativa “Riapre il cinema Roma” è stata curata da tutto lo staff di MoliseCinema: che sta anche realizzando le riprese per il documentario che sarà presentato in agosto.
Il manifesto delliniziativa.jpgSul set di Cinema Roma.jpgIl Proiettore.jpgIl Proiettrore e lamplificatore valvolare.jpgSalvatore con il proiettore.jpg
Per informazioni, tel. 0874/841303; e-mail info@molisecinema.it

Ufficio stampa: Giulia Villari e-mail: staff@molisecinema.it

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Titolo: “Il rosso filo di Arianna” – Installazione, 2007
Un saluto da Luciana (sabato è luna piena)

Comune di Termoli                                                                                Comune Isole Tremiti

 Liceo Artistico di Termoli                                                   Accademia Delle Belle Arti di Foggia

THE PATCH HORSE ass.cult.

percorsi d’arte contemporanea dal 26 al 30 giugno 2007 Termoli (cb)

 

PRESENTANO

 


“Cagoja #2”

Intervento Ambientale

By Michele Mariano 

a cura di Valeria Grimaldi

29 e 30 giugno 2007  Termoli-Isole Tremiti

info : 347 6294018

 

Consiste nello sbarco sull’isola di Cretaccio nell’arcipelago delle Tremiti e lì fondare una città (MACONDO la città invisibile)

La performance “Cagoja #2” scandisce il suo essere attraverso la ricerca delle varie e possibili tematiche che articolano i concetti di viaggio, conquista ed edificazione di uno spazio.

VIAGGIO:

Il viaggio è non solo spostamento fisico nello spazio, ma soprattutto evoluzione interiore, un processo che ha una motivazione e che termina con il raggiungimento di una meta.

CONQUISTA:

“Un vero viaggio di scoperta non è scoprire nuovi luoghi ma avere nuovi occhi”.

EDIFICAZIONE DI UNO SPAZIO:

Lo spazio è relazionale (Gottfried Leibniz).

Macondo (la città invisibile) è una dimensione mentale e creativa, “luogo”, in cui diviene possibile esplicitare le varie forme della cultura.

Macondo è una città invisibile che vive e si concretizza solo durante la nostra permanenza sull’isola.

Macondo è la città che portiamo nello zaino.

 

Hanno preparato il progetto gli studenti del liceo artistico “b.jacovitti” di Termoli con un laboratorio iniziato l’11 Giugno.

GRUPPO  Immagine: Mascia Jessica, Perilli Francesca, Luca Fabrizio, Caradonio Laura

GRUPPO  Ricerca e Comunicazione: Simona Amedei, Antonia Pace 

GRUPPO  Produzione: Iorio Serena, De Gregorio Claudia

GRUPPO  Video: Errede Rossella Iovannelli Martina, Lamelza Marzia 

La partenza è per il giorno 29 Giugno  2007 alle ore 8,30 dal porto di Termoli. A bordo del vascello “INTREPIDO” della  Speedy Lines, appositamente allestito per l’occasione. Il costo del biglietto è di 13,00 euro A/R anziché 25,00

Potranno partecipare tutti coloro che avranno  prenotato al n° 347 5624436 e forniti di regolare passaporto di MACONDO oppure esibendo il  modulo di richiesta dello stesso (la richiesta può essere effettuata anche qualche minuto prima dell’imbarco).

La permanenza sull’isola è prevista per la durata di 30 ore, tempo necessario per edificare la città tracciandone i confini ed espletare le forme di rito del caso: l’alza bandiera, l’ascolto dell’inno e l’elenco dei suoi fondatori. Il ritorno è fissato per il 30 giugno con patrenza alle ore 18,15.

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Questo è il mio ultimo intervento attuato nella chiesa templare di S. Giovanni Battista di Penne, in occasione del solstizio d’estate. La mostra collettiva insieme a Stefania Silvidii e Carlo Volpicella si protrarrà per tutto il mese di luglio.

Caro Antonio,
questa è l’opera che propongo per la mostra di Spoltore.
È costituita da un’istallazione di 100 tavolette di legno di cm 18×18, ricoperte di polvere di marmo e terre colorate (25 colori, ognuno sviluppato in 4 gradazioni seguendo l’idea dello spettro dei colori).
Le formelle sono disposte alla distanza di cm 5 l’una dall’altra, possibilmente in linea retta per una lunghezza complessiva di circa m 21. Si preferisce questa disposizione perché le formelle sono unite da una linea bianca continua a rilievo (cm 0.5) che le attraversa tutte come una lunga onda.
Questa la descrizione formale, ma come tu già sai, il progetto complessivo del lavoro ha una collocazione molto più ampia con diversi tempi di realizzazione.Queste 100 formelle, inizialmente esposte e documentate in diverse mostre, verranno poi “disperse” (in parte l’8 settembre in occasione del matrimonio di mia figlia) in nuclei familiari della più disparata estrazione culturale, disperse come “semi” (vedremo se germoglieranno) “proibiti” (come è quasi “proibita” e inaccessibile l’arte contemporanea alla gente comune) in un “labirinto” di relazioni che sarò tenuta a coltivare perché a distanza di qualche tempo (circa un anno) vorrò recuperarle per riesporle di nuovo in una mostra, questa volta con un loro “vissuto” artistico.È chiaro che alla fine della manifestazione le formelle dovranno essere restituite ai legittimi proprietari. L’esperienza poi si potrebbe ripetere di nuovo alla distanza di tempo.Il titolo che ho pensato di dare all’installazione è “quanto di luce”, quanto come minima quantità di energia isolabile, rappresentata dall’insieme di formelle (quanti) disposte secondo lo spettro dei colori. Il lavoro una volta smembrato, permetterà a chi lo avrà in dono di possedere un “segmento di luce”… Ti abbraccio Cecilia

Il titolo della installazione è :” quanto di luce “   07
100 tavolette di cm 18×18 (allineate per una lunghezza complessiva di m 21 ); polvere di marmo, terre colorate.

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