Giugno 2006


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ercole silva.gif

Personaggio di spicco della Milano illuminista, Ercole Silva è noto ai
più in quanto vero teorico della nuova arte del landscape garden in
Italia ed estensore del trattato Dell’arte de’ giardini
inglesi (1801 e 1813). A Silva va il merito di aver contribuito a
diffondere le idee rivoluzionarie del giardino all’inglese
attraverso la traduzione e la rilettura critica del fondamentale
trattato di Hirschfeld: Silva non si mostra pedissequo osservante, ma
rielabora le teorie in maniera autonoma adeguandole alla realtà
italiana. E non si limita alla divulgazione, ma si cimenta anche nella
trasformazione all’inglese del bel giardino cinisellese ereditato
dallo zio Donato dove realizza un parco perfettamente in linea con la
nuova estetica, frutto maturo del pensiero illuministico e già intriso
di succhi preromantici. Silva è un militante che lotta con
intelligenza per una causa a cui si è votato, e impiega la sua villa e
il suo giardino come fucina di sperimentazione e palestra di gusto.
Il trattato Dell’arte de’ giardini inglesi è la sua opera più
importante e merita un posto di spicco nella coeva trattatistica
italiana di settore. Un’opera che ha sicuramente goduto di grande
fortuna critica e che è attualmente pressoché introvabile, anche nella
ristampa curata da Gianni Venturi nel 1976 ed edita da Longanesi
Proponiamo il trattato nell’edizione del ’13 (ampliata e
corredata, rispetto a quella del 1801, della descrizione di alcuni
giardini all’inglese precocemente realizzati in area milanese), e
con l’aggiunta di apparati critici e bibliografia aggiornata
sull’estensore del trattato. I saggi introduttivi intendono
accompagnare il lettore nella comprensione del testo fornendo veloci
annotazioni sul profilo biografico e intellettuale dell’autore e
analizzando le sue posizioni nell’ambito del più ampio dibattito
sul giardino paesaggistico, la circolazione di manuali e trattati,
nonché le ripercussioni in termini di progettazione e pratiche
realizzazioni in terra nostrana.

formelle spoltore.jpg

Salve! Ti invio l'immagine dell’intervento che realizzerò a Spoltore.
 Il mio intervento,sul palazzo che una volta ospitava
il Comune di Spoltore,
sarà rappresentato da una serie (22) di formelle
(50 x 50 smalto su mdf) per
ricordare le decorazioni che si inserivano sui cornicioni
delle abitazioni
civili e non, nel periodo  medievale.
"22 FORMELLE AZZURRE"
 Ti ringrazio  e a presto
Stefania Silvidii

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Lava di Piton de la Fournace

CathyCostesjean land art Réunioin.jpg

Landart : Les marmailles aussi
51 classes de Sainte-Marie et de Sainte-Suzanne ont vibré cette année au diapason de la création plastique, prenant toute la mesure de l’art grandeur nature en suivant le filon des grands artistes du landart pour exprimer leurs idées sous la houlette de leurs professeurs distingués.

IMG_3608.jpgMostra Spoltore Comunicato stampa.pdf

Titolo: “Segni di Terra – Bellavista, ultima, lucidissima irriducibile- ”

Luogo: Spoltore PE
Data: dal 13 al 22 Luglio 2006

intervento torre-sterlik.jpg

maggione2.jpg

P. Salott 2-1 gallery1.jpg

opera macolino.jpg

Partendo dal presupposto che il progetto nel quale mi trovo coinvolto, richiede un tipo di operazione artistica legata ad  interventi sul territorio, ho sviluppato il mio progetto seguendo una logica più simbolica che reale. Cioè partendo dall’idea di intervenire sul paesaggio in questione, sono giunto ad una sorta di teatralizzazione del processo dell’intervento, ho giocato sul dato della finzione teatrale per rendere a sua volta  vera l’operazione.
Il mio percorso sta nel presupporre di individuare una parte di paesaggio, ritagliarvi e prelevarvi un quadrato di terreno/prato ed utilizzarlo come campione, referente di una  unità di un tutto, sul quale, successivamente, ricontestualizzare il senso dell’opera collocandola  nel centro storico della città, intervenendo  artisticamente.
In pratica è come se venisse traslato il campo dell’operazione, un po’ come se ci si portasse in laboratorio il campione da analizzare (in questo caso la parte  su cui  intervenire), considerando,  l’intervento artistico, partendo già dal concetto del gioco e dello sfasamento dei luoghi (paesaggio/centro, interno/esterno ecc.) Proprio come avviene in teatro, dove simulacri e simboli concretizzano il mondo della rappresentazione, e quindi o ciò che è finto diventa vero fin quanto si è nella grigia della finzione alla quale tutti sono coscientemente consapevole di partecipare. Invece che intervenire sul paesaggio reale, che mi discostava dall’idea del centro storico, porto io l’idea del paesaggio all’interno del centro abitato, della costruzione, creando una sorta di cortocircuito percettivo, attraverso l’inversione, anche storica, del processo di “urbanesimo”  sempre, storicamente,  “conflittuale” con il mondo confinante della campagna.  Tecnicamente si tratta di un quadrato di prato finto, circa 25 mq., sul quale piovono dal cielo una serie di gocce d’acqua (gocce finte di plastica trasparente) e più in la, sempre sul prato, un’asta che regge due flebo  che attraverso tubature in plastica, portano/prendono succo al/dal terreno. Inoltre parte dell’istallazione, sarà un’immagine (con dei numeri o codici di riferimento) raffigurante una parte del paesaggio circostante di Spoltore, con una segnatura che dovrebbe indicare (sempre simbolicamente) il punto in cui viene sottratto il prato  sul quale si interviene.
Nicola  Macolino

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